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Azzurra
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Regione: Italia
Città: Catania


48 Messaggi

Inserito il - 10/07/2004 : 19:03:46  Mostra Profilo Invia a Azzurra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ho trovato molto interessante quanto detto da Roberto Marchesini nel libro "Post-human" a proposito della cosiddetta "enfatizzazione prospettica", che consiste nel guardare il mondo animato dall'angolo visuale della nostra specie: ciò contribuisce non soltanto a misconoscere delle differenze tra gli altri esseri viventi, ma anche e soprattutto ad accrescere, ovvero ad enfatizzare, le distanze tra l'umano e il non-umano. Si tratta insomma di una sorta di errore prospettico che ingigantisce la caratterizzazione degli altri esseri viventi. Non a caso, fa notare Marchesini, ancora oggi usiamo la medesima categoria per indicare scimpanzé, mosche, meduse, cani e via dicendo, individuando tra questi organismi dei fattori di correlazione più forti che, per esempio, tra l'uomo e le altre antropomorfe. Gli animali vengono così ad essere "un unico repertorio di caratteri in dotazione del non-umano variamente assegnati da madre natura".
Trovo quest'analisi, oltre che interessante, molto veritiera.

Il vero viaggio di scoperta non consiste nello scoprire nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi (M.Proust)

utente non registrato
Nuovo Utente



-410 Messaggi

Inserito il - 12/08/2004 : 13:45:14  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di utente non registrato Invia a utente non registrato un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Avrei aperto un altro thread, ma leggendo tra i vari il tuo e' una perfetta apertura a quello che voglio postare.

Stavo navigando per internet quando a un certo punto ho scopeto un nuovo termine (o modo di vivere): vegan

http://www.saicosamangi.info/starterkit/index.html

Da anni evito di mangiare la carne perche' sostanzialmente sono contro le grandi catene di montaggio che macellano gli animali come se fossero dei prodotti insensibili al dolore. E', diciamo, una forma di sciopero :)

Non mi ero mai posto l'etica dei latticini e loro derivati.

Voi cosa ne pensate? Qualcuno di voi e' vegan?
Secondo voi serve a qualcosa questa forma di protesta?
In Inghilterra, dicono, il numero dei vegetariani e' in aumento. E' una moda?

ciao

______
pierre_grassou75@yahoo.it
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Azzurra
Nuovo Utente


Regione: Italia
Città: Catania


48 Messaggi

Inserito il - 23/10/2004 : 12:19:03  Mostra Profilo Invia a Azzurra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Hai lanciato un interessantissimo spunto di discussione Galileo, e mi dispiace risponderti solo adesso. Premetto che la questione mi tocca molto da vicino per cui tendo ad "accendermi" un tantino quando la si affronta, ma questa volta cercherò di restar calma.
Sono vegetariana da quasi quattro anni, ma non sono una vegan, semplicemente perché non condivido le ragioni di fondo di coloro che adottano questo "stile di vita", come lo chiami tu.
Per quanto riguarda l'ipotesi che il vegetarianesimo possa esser diventato ormai una moda, specie in Inghilterra, ti dirò che non escludo questa possibilità, ma, se vuoi sapere la mia, tra le innumerevoli ragioni che mi hanno indotto ad operare questa scelta nessuna è lagata ad un fatto di moda. Posso dire che oltre alle motivazioni di ordine filosofico, psicologico, morale, ideologico e anche fisico o fisiologico, il motivo principale che mi ha fatto decidere in tal senso è che veramente non riesco a comprendere come l'uomo possa essere così presuntuoso da credere che tutti gli altri animali all'infuori di lui non abbiano diritti (primo fra tutti il diritto alla vita) per il semplice fatto che non possono rivendicarli in prima persona. Onestamente trovo assurdo che la maggior parte degli uomini faccia appello a leggi di comodo come la cosiddeta "legge della natura" o la "legge della giungla" o quella della catena alimentare, a sostegno, io credo, di un mero giustificazionismo, poiché, quando fa loro comodo costoro si pongono tranquillamente al livello degli animali, e quando fa loro altrettanto comodo si considerano "animali superiori", intelligenti, razionali e si definiscono "civili". Trovo inoltre insensato che si continui a distinguere tra l'uccidere un uomo e l'uccidere un animale, e includo tra coloro che operano questa distinzione anche tutti quelli che si battono per affermare che nessuno ha il diritto di togliere la vita ad un altro essere vivente (dove per essere vivente s'intende naturalmente solo ed esclusivamente l'uomo): basti pensare a tutti coloro che si battono per far abolire la pena di morte nei paesi in cui questa pratica è ancora in uso (battaglia che -ci tengo a dirlo- ritengo più che giusta), ma che poi continuano con assoluta naturalezza a cibarsi di carne e a giustificare così veri e propri massacri. Per non parlare poi di tutti quelli -e ne conosco tanti- che si definiscono amanti degli animali e che magari portano ogni mese il loro amato cagnetto a fare il richiamo del vaccino... E ancora, trovo assurdo che l'uomo continui ad uccidere altri esseri viventi per soddisfare i suoi bisogni materiali (perché senza carne o senza la cintura in cuoio vi assicuro che si vive benissimo!). Credo che, come hanno sostenuto uomini molto più saggi di me, debba necessariamente far parte del progresso umano arrivare a smettere di nutrirsi di carne (così come molte tribù hanno smesso, per esempio, di praticare il cannibalismo quando sono venute a contatto con popoli più civili).
Detto questo, consiglio a tutti un illuminante libro di Plutarco intitolato Del mangiar carne, un'analisi cruda e dettagliata del perché sia necessario astenersi dal mangiar carne, ricco di spunti di riflessione e di esortazioni, talvolta provocatorie.

"Molti sarebbero vigliacchi se ne avessero il coraggio..." T. Fuller

Edited by - Azzurra on 23/10/2004 12:23:37
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Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 23/10/2004 : 12:55:19  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ringrazio Azzurra per aver ripreso l'argomento, che mi era sfuggito (mi scuso per questo con Galileo75). Sono completamente d'accordo con quanto scritto da lei. Avevo affrontato il tema del mangiar carne (e pesce) in un post sul forum generale, che qui riprendo scusandomi per la sua lunghezza. Ho cercato, infatti, di essere sintetico ma anche completo...

In breve, ecco alcune delle ragioni del mio vegetarianesimo, che reputo comunque una scelta assolutamente personale e impossibile da imporre con argomentazioni (tantomeno con la violenza o con gli insulti rivolti ai carnivori). Oltretutto, avendo mangiato carne per decenni, avrei ben poche ragioni per vantarmi di non farlo più.

1. Una concezione olistica del mondo, che privilegia l’intero rispetto alle singole parti. Gli enti che possiedono un sistema nervoso sono per me frammenti di un tutto, distruggendo il quale sentirei di ferire il mio stesso corpo.

2. La consapevolezza del peso di sofferenza che grava su tutti gli esseri senzienti e percipienti e il desiderio –finché posso- di non moltiplicare il dolore. È una motivazione che viene dritta dritta dalla filosofia di Schopenhauer, che in * Parerga e Paralipomena *, tomo II, pag. 488 (ed. Adelphi) osserva –fra le altre cose- come «per quello che riguarda gli animali il cristianesimo ci pianta vergognosamente in asso». E quanta ragione avesse, si può capire anche da questo passo di Agostino (filosofo che comunque io amo moltissimo): «non pensiamo che il divieto di uccidere riguardi...gli esseri animati, come uccelli, pesci, quadrupedi, rettili, che non hanno in comune con noi l'uso della ragione: giustissima è quindi la disposizione del creatore, per cui la loro vita e la loro morte sono al nostro servizio» (*La città di Dio*, p. 111 dell’ed. Rusconi). Insomma, si tratta dell’antropocentrismo di origine biblica che ha prodotto conseguenze problematiche in molti ambiti.

3. Il rispetto per l’alterità, per tutto ciò che è diverso da me.

4. La conoscenza di come vengono massacrati gli altri animali nei grandi macelli, in un’orgia di crudeltà che non a caso non viene mai documentata né in televisione, né sulla stampa. Secondo alcuni sociologi, uno dei modelli ispiratori dei Lager è stato l’enorme macello di Chicago, nel quale per la prima volta si sperimentò la trasformazione della morte in una struttura produttiva di impronta fordista.

5. La consapevolezza che l’alimentazione carnea è un risultato storico e non è inscritta né nei nostri geni né nella struttura anatomica. La nostra dentatura è infatti vicina a quella di alcune specie di primati non carnivori.

6. Il mio egoismo. Gli studi che conduco mi hanno infatti portato alla conclusione della profonda unità psico-somatica da cui ogni animale è costituito. La mucca, l’agnello, il pollo, il pesce che si sentono morire sviluppano nel loro corpo delle tossine potenzialmente pericolose che ovviamente si trasmettono a coloro che poi se ne nutrono. Voglio insomma salvaguardare la mia salute, anche non cibandomi dell’angoscia che un essere vivente sviluppa mentre muore.

7. La condivisione –anche se non integrale- delle tesi di studiosi come Tom Regan e numerosi altri, che hanno argomentato a favore del diritto soggettivo e oggettivo delle altre specie ad aver garantita la vita.

8. La sensazione che la violenza sugli altri animali sia spesso l’anticamera di quella esercitata all’interno della nostra specie.

9. La lettura del libro di Konrad Lorenz, * L’anello di Re Salomone *

10. Due motivazione politiche. La prima: l’attuale divisione mondiale del lavoro ha prodotto la specializzazione anche delle strutture dell’alimentazione. Questo fa sì che intere e vaste zone del pianeta, prima fra tutte l’America Latina, vengano deputate alla produzione di bestiame, con grave impoverimento delle economie locali e ulteriore subordinazione alle grandi multinazionali, in particolare statunitensi.

11. La seconda: ogni chilo di foraggio dato in pasto agli animali da macello comporta la sottrazione del grano e quindi del pane a milioni di persone che abitano nelle zone svantaggiate del pianeta. Gran parte, insomma, delle bistecche che arrivano sulla nostra tavola hanno dietro di sé lo sfruttamento e la fame di altri esseri umani.

Su queste tematiche, consiglio alcuni siti dove chi vuole potrà trovare ampia documentazione, di gran lunga più accurata rispetto a queste mie poche righe:

http://www.alimentazionesostenibile.org/
http://www.chiuderemorini.net/
http://www.saicosamangi.info/
http://www.scienzavegetariana.it/
http://www.oltrelaspecie.org/

Un’ultima cosa. Di recente una mia laureanda vegetariana essendo rimasta incinta si è sottoposta a tutti gli esami del caso. La ginecologa non credeva che fosse vegetariana perché i suoi valori –in particolare il ferro- erano superiori a quelle delle altre gestanti che s’ingozzavano di carne. Come si spiega? Con un’alimentazione più attenta, variegata ed equilibrata e con un complessivo stato di benessere interiore.

agb
Sed omnia praeclara tam difficilia, quam rara sunt.
(Spinoza)
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Pr0f3
Nuovo Utente


Regione: Italia
Città: Catania


6 Messaggi

Inserito il - 27/10/2004 : 10:29:54  Mostra Profilo Invia a Pr0f3 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao.Mi è molto piaciuto lo spunto tirato fuoti da Azzurra e galileo.
Premetto che io vegetariano non ci sono ma concordo in pieno alcune questioni dissertate da AZZURRA e confermate da BIUSO.
Concordo su quanto detto a proposito del fatto che "l'uomo possa essere così presuntuoso da credere che tutti gli animali all'infuori di lui non abbiano diritti etc. etc."(Azzurra n.d.r) o quando - sembre citando Azzurra - quando fa loro comodo si mettono al livello degli animali o si "esaltano" nel massacrarli (non solo nei macelli).
Toccante è stato poi l'intervento in corsivo "nessuno ha il diritto di togliere la vita ad un altro essere vivente (dove per essere vivente si intende naturalmente solo ed esclusivamente l'uomo)". Anche l'esasperazione del concetto di consumismo materialistico mi ha smosso parecchio: "cinture di cuoio etc...".

Due precisazioni e una domanda diretta ad Azzurra.
1)non mi è chiaro il riferimento agli "amanti degli animali che magari portano ogni mese il loro amato cagnetto a fare il richiamo del vaccino". Dove sta l'errore nel salvaguardare il mio carlino dando lui tutte le premure per renderlo quanto più è possibile immune da ogni insert che si trova nell'aria? (Ti prego di non considerare polemica questa domanda, cerco solo un chiarimento della tua affermazione -in parte percepita come ironica- perchè mi è sembrata l'unica fuori luogo... ne ammetto, se rischio di offenderti, l'esser profano in materia).
2) Del mangiar carne è un testo straordinario ma credo che non possiamo "annebbiarci" ed entusiasmarci più di tanto. Leggere per me è essenziale (e non fondamentale), ma con distacco.

Concludo con una provocazione (che per me non lo è tanto) cioraniana, che penso oncorderai, almeno al punto di vista della più aleatoria speculazione: "Gli animali della stessa specie non si ammazzano fra loro. Soltanto l'uomo uccide l'uomo. E' il grande rimprovero che gli viene mosso. - Ma detto fra noi, quest'anomalia non lo è poi tanto. Chi ammazzare, se non l'uomo, chipiù di lui merita questo trattamento?"


"Solo lo stupido non cambia"
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Azzurra
Nuovo Utente


Regione: Italia
Città: Catania


48 Messaggi

Inserito il - 31/10/2004 : 19:12:01  Mostra Profilo Invia a Azzurra un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quote:
non mi è chiaro il riferimento agli "amanti degli animali che magari portano ogni mese il loro amato cagnetto a fare il richiamo del vaccino". Dove sta l'errore nel salvaguardare il mio carlino dando lui tutte le premure per renderlo quanto più è possibile immune da ogni insert che si trova nell'aria? (Ti prego di non considerare polemica questa domanda, cerco solo un chiarimento della tua affermazione -in parte percepita come ironica- perchè mi è sembrata l'unica fuori luogo... ne ammetto, se rischio di offenderti, l'esser profano in materia).

Nulla di male nel prenderti cura del tuo carlino, pr0f. Ci mancherebbe altro! Quello che intendo dire è che non capisco su quali basi la maggior parte delle persone discrimina tra specie diverse di animali. Si tratta forse soltanto di una questione di affettività? O di abitudine? Sarà...ma non riesco a capirne il senso...
Ad ogni modo la mia allusione era riferita a molte di quelle persone di mia conoscenza che, ribadisco, in nome del cosiddetto amore per gli animali riempiono le loro case di cani, gatti, coniglietti, canarini, cricetini e via dicendo, e poi si cibano immancabilmente di carne. Mi chiedo solo, in maniera tutt'altro che ironica o polemica stavolta, come si possa parlare di amore per gli animali dal momento che vengono fatte le distinzioni a cui accennavo prima, ossia quelle tra animali meritevoli di essere protetti da ogni "insert che si trova nell'aria" e animali meritevoli di essere massacrati. Come si fa, soprattutto nel caso in cui ci si dichiara amanti degli animali, a giustificare tali massacri?
Ma non mi va di condannare nessuno, né tantomeno di banalizzare e semplificare in tal modo l'argomento, perché la questione è a mio parere molto più complessa.
quote:
In breve, ecco alcune delle ragioni del mio vegetarianesimo, che reputo comunque una scelta assolutamente personale e impossibile da imporre con argomentazioni (tantomeno con la violenza o con gli insulti rivolti ai carnivori). Oltretutto, avendo mangiato carne per decenni, avrei ben poche ragioni per vantarmi di non farlo più.
Sono d'accordo con lei prof. Biuso, pertanto spero che non si riferisse a me quando parlava di imposizione o di insulti ai carnivori. Lungi da me voler insultare qualcuno e tantomeno cercare di convincerlo! Mi auguro che nessuno si sia sentito offeso o risentito a causa delle mie affermazioni. Ho solo espresso il mio punto di vista, premettendo, tra l'altro, che tale questione mi induce ad infervorarmi.


"Molti sarebbero vigliacchi se ne avessero il coraggio..." T. Fuller

Edited by - Azzurra on 31/10/2004 19:14:14
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grillo_pensante
Nuovo Utente


Regione: Italia
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21 Messaggi

Inserito il - 10/04/2005 : 14:21:50  Mostra Profilo Invia a grillo_pensante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"Il rapporto tra l'uomo e l'alterità animale".
Il titolo, di una discussione civilissima ristretta ai soli animali delle razze umane, non è già una conclusione?
Perchè "alterità animale"?
Siamo tutti animali e animati.
Più o meno animosi, l'uno verso l'altro.
Manca solo, a mio parere di animale, un uomo che dica agli altri animali: "Siete nostri fratelli, i nostri fratelli maggiori".
Sarà un problema di comunicazione fra animali?
Salve a Tutte e Tutti
grillo

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giofilo
2° Livello



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176 Messaggi

Inserito il - 11/04/2005 : 15:41:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giofilo Invia a giofilo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
In difesa dei carnivori (ora mi vorrete male!)

Salve a tutti, ho letto l'argomento e mi è sembrato di un interesse veramente unico...non è sempre interessante di per sè, ma siete stati voi (Azzura, il prof. Biuso e gli altri)con le vostre opinioni ed esperienze di vita a renderlo tale.

Premettendo che sono daccordissimo con "quasi" tutte le argomentazioni di Azzurra e del prof. Biuso, vorrei un pò difendere il mio essere carnivoro. E lo vorrei fare se non altro perchè ho pensato seriamente e più di una volta di diventare vegetariano e ho scelto di non farlo.
Vorrei dire la mia su ciò che in particolare ha detto il prof. Biuso (tengo a precisare che lo trovo di grande interesse e che voglio esprimere dei sinceri dubbi, giammai delle "critiche").

Seguendo l'ordine dei punti del post originale:

1) Non è possibile che una concezione olistica del mondo sia dannosa contro gli stessi esseri viventi? "Madre natura" (quella che noi uomini abbiamo distrutto, con tutto ciò che ha detto Azzurra) non "aveva" forse stabilito un suo equilibrio basato sulla catena alimentare e sul famoso "ciclo della vita"? Se vi era un perfetto ordine prima della comparsa dell'uomo (quell'ordine ancora mantenuto da alcune tribù), non era anche basato sul cibarsi degli animali in modo "naturale", senza massacri e sofferenze inutili per gli uccisi?

3) L'essere carnivoro esclude sempre ed automaticamente il rispetto per l'alterità? Nel mio piccolo ho sempre cercato di avere il massimo rispetto per gli altri esseri viventi pur mangiando carne...è possibile?

5) L'alimentazione carnea è un risultato storico...ma non potrebbe essere invece un risultato "evolutivo" e, quindi, naturalmente giustificato?

11) Ma è forse questa la maggiore causa della fame nel mondo?
E' lo stesso sistema capitalistico, a mio parere, che contiene implicitamente la terribile verità che la maggior parte della popolazione mondiale soffra a spese di una piccola percentuale "borghese". Lottare contro tale sistema implica anche lottare contro l'uccisione (non il massacro) degli animali?

A mio parere la via di salvezza per l'uomo e per il mondo è un ritorno alla sua "naturalità", sia per questo argomento affrontato che per ogni altro.

Per tutto il resto, per l'uso della morte come macchina industriale, per i massacri ed i Lager, per gli esperimenti crudeli, per la pelle sulle cinture e nelle macchine, per la "superiorità" umana...sono assolutamente schifato!E sono contento di trovare altri che la pensano e la dicono (ancora più importante) come me o quasi.





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grillo_pensante
Nuovo Utente


Regione: Italia
Città: Macerata


21 Messaggi

Inserito il - 11/04/2005 : 21:45:19  Mostra Profilo Invia a grillo_pensante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
.....
1) Non è possibile che una concezione olistica del mondo sia dannosa contro gli stessi esseri viventi? "Madre natura" (quella che noi uomini abbiamo distrutto, con tutto ciò che ha detto Azzurra) non "aveva" forse stabilito un suo equilibrio basato sulla catena alimentare e sul famoso "ciclo della vita"? Se vi era un perfetto ordine prima della comparsa dell'uomo (quell'ordine ancora mantenuto da alcune tribù), non era anche basato sul cibarsi degli animali in modo "naturale", senza massacri e sofferenze inutili per gli uccisi?
....

Insisto. State ancora parlando da uomini. Non da animali. Così come ci si capisce? prima di continuare dovreste scoprire la vostra origine, cosa che ancora non avete fatto. Voi uomini discendete da scimmiette ? Oppure venite da Vega? In ogni caso siete sempre stati interni alla mente della nostra comune Madre natura. Anche Vega non è abbastanza lontana dalla Madre.
A mio modo di vedere, terra terra, io sono sempre a contatto con la terra, voi siete degli animali che hanno cominciato a comportarsi da uomini quando vi siete creati delle fantasie che nessun altro animale ha. Cioè vi siete inventati delle divinità. Con annessi sacrifici, di animali animali e di animali uomini.
Il resto è venuto di conseguenza...vi siete fatti la vostra natura e avete cominciato a combattere contro Madre natura.
Lasciatevelo dire da un animale un po' più vecchio di voi. Io ho trenta miliardi di anni più di voi e ho visto il mondo com'era e com'è.
E vedrò anche quello postumo. Tanto i vostri erbicidi mi fanno un baffo, Madre natura mi rende resistente...e il gioco è fatto!
Voi vi dovete fare resitenti da voi. E' una bella impresa...scommettiamo su chi la spunta?
salute a tutti
grillo

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giofilo
2° Livello



Regione: Jamaica
Città: Catania


176 Messaggi

Inserito il - 12/04/2005 : 14:56:22  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di giofilo Invia a giofilo un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Grillo, non capisco quanto tu stia scherzando o quanto tu stia parlando seriamente...cosa proponi? Che torniamo a vivere sugli alberi e a camminare a quattro zampe? O che eliminiamo le nostre "fantasie" su "Dio, l'anima, il mondo"?
Non vengo da Vega ma dalle scimmie, sono daccordo con te...però riscoprire la mia origine non vuol dire certo fare "rewind" sulla evoluzione...bensì cercare di guidarla (almeno per quanto riguarda l'evoluzione della mente) nel giusto senso.
Se non ho capito il senso delle tue parole, allora cerca di spiegarti meglio (possibilmente parlando da uomo :-) ) Ciao!


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grillo_pensante
Nuovo Utente


Regione: Italia
Città: Macerata


21 Messaggi

Inserito il - 13/04/2005 : 22:47:09  Mostra Profilo Invia a grillo_pensante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Caro Grillo, non capisco quanto tu stia scherzando o quanto tu stia parlando seriamente...
> il discorso è serio, l'argomento è serio, questo stesso sito è serio. Questo va messo al sicuro subito. Poi...che fanno le persone serie è da vedersi...in Atene non si comportarono seriamente, contro un grilloparlante. Lo fecero fuori. Tutte le persone serie, raccolte in gerusalemme circa cinquecento anni dopo agirono nello stesso modo. Poi si pentono.

cosa proponi? Che torniamo a vivere sugli alberi e a camminare a quattro zampe? O che eliminiamo le nostre "fantasie" su "Dio, l'anima, il mondo"?
>Non propongo niente. Mi vieto espressamente di proporre. Partecipo a una discussione molto interessante, dico la mia. Coraggiosamente. Sapendo i rischi antichi che si corrono.

Non vengo da Vega ma dalle scimmie,
> Non vieni da Vega, ma neppure dalle scimmie. Anche le scimme, nel loro piccolo, derivano.

sono daccordo con te...però riscoprire la mia origine non vuol dire certo fare "rewind" sulla evoluzione...bensì cercare di guidarla (almeno per quanto riguarda l'evoluzione della mente) nel giusto senso.
> che vuol dire rewind? I grilli non me lo sanno dire, c'è un'altra parola domestica che indica la stessa cosa? Oppure dobbiamo studiare sei lingue prima di poter conversare fra amici?

Se non ho capito il senso delle tue parole, allora cerca di spiegarti meglio (possibilmente parlando da uomo :-) ) Ciao!
>Quando ero un grillo molto giovane e inesperto mi chiedevano la stessa cosa, più o meno, gli uomini. Cioè prima di rispondere a un quesito, anche banalissimo, senza virus (virus si può dire, è il DNA del nostro linguaggio) mi chiedevano di che partito fossi. Così potevano capire come dovevano rispondere, credo almeno, facendo tesoro di quanto avevano capito nei discorsi dei loro capi. Credo, ma mi posso sbagliare, i grilli vivono benissimo senza religioni e senza partiti. Già per certi animali sociali la faccenda è più complicata, perchè per un certo tempo si formano dei proto-partiti, ma che durano solo il tempo necessario.
Se per "parlando da uomo" si intende sapere se la mia anima di grillo possiede una forma corporea umana, posso rispondere esaustivamente. Quella è indicata, cliccando sul mio nome, è esatta e meglio completata rispetto a quelle di altri. Pressochè ignoti.
Ciao a te. Ciao a tutte e tutti.
grillo

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utente non registrato
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-410 Messaggi

Inserito il - 14/04/2005 : 18:30:01  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di utente non registrato Invia a utente non registrato un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Ciao,

Vi scrivo per spendere alcune parole di presentazione in modo che chi è interessato potrà meglio comprendere chi siano i vegani.
Vorrei innanzitutto dire che faccio parte dell'associazione animalista Oltre la specie. Dallo stesso nome potrete capire ciò che si prefigge tale associazione: il superamento della barriera discriminatoria tra specie animali.
Il nostro modo di intendere il rapporto tra umani e non umani può essere riassunto in un unico termine: antispecismo.
Dopo il razzismo, il sessismo, il maschilismo etc... a nostro avviso esiste una ulteriore forma di discriminazione legata all'appartenenza alla specie. Tale discriminazione prevede il predominio della specie umana sulle altre specie animali.

Noi siamo convinti che i disastri planetari che ormai sono sotto gli occhi di tutti, siano dovuti all'atteggiamento che la specie umana ha assunto nei riguardi della natura e delle altre specie animali, per tale motivo (a nostro avviso) è basilare che la società umana cambi rotta ed assuma una visione del suo ruolo in una prospettiva biocentrica e non più antropocentrica.
Per fare ciò è basilare che ciascono di noi (noi inteso come persone che hanno tale tipo di consapevolezza) si assuma le proprie responsabilità modificando il proprio "stile di vita" e cercando di relderlo il più compatibile possibile con chi vive nel nostro stesso ambiente. Da questa premessa scaturisce il vegetarismo etico e poi il veganismo. I vegani (o vegetaliani) sono coloro che per diversi motivi rifiutano di consumare prodotti di origine animale sia diretta che indiretta. Molti vegani lo sono per motivi religiosi o salutistici, altri per motivi prettamente etici legati a principi di eguaglianza e giustizia. Chi si rifiuta di sfruttare il più debole deve per forza fare i conti con i più deboli di tutti: gli animali.
I vegani etici (antispecisti) quindi non dividono più l'uomo dagli animali, ma reputano l'uomo per ciò che in realtà è: una specie animale che vive con altre specie animali, si parla quindi di animali umani ed animali non umani.
I diritti dei primi finiscono quando cominciano i diritti dei secondi, tale criterio è applicato sia tra specie diverse (interspecifico), sia tra appartenenti alla stessa specie (intraspecifico). Quindi un vegano etico non solo rispetta profondamente i diritti dei non umani, ma anche quelli degli umani, essendo questi ultimi degli animali.
Avrete quindi capito che il veganismo (etico) è strettamente legato all'animalismo, ma non lo è per vincoli derivanti dall'amore provato per gli animali (si parla di protezionismo o zoofilia), ma da criteri legati alla giustizia e all'uguaglianza. Un animale non umano è in grado di provare a suo modo sensazioni e sentimenti (chiunque abbia avuto accanto a sé un cano o un gatto può confermarlo) ed è soprattutto in grado di provare dolore (psichico e fisico) pertanto va rispettato, e vanno rispettati i suoi diritti fondamentali; il diritto alla vita, il diritto a non soffrire, il diritto a non essere sfruttato.
Cosa si può fare per prima cosa per rispettare gli altri? Semplice: non ucciderli e non sfruttarli per interessi personali, di conseguenza la dieta vegana è d'obbligo se si vuole cominciare a progettare un nuovo modo di vivere meno violento, ingiusto e più sostenibile.
I vegani etici possono estendere tale criterio a tutti i livelli della propria vita. Personalmente ritengo che se si decide seriamente di percorrere una strada (non con fanatismo o fondamentalismo, ma semplicemente con razionalità, intelligenza e coerenza) si devono considerare tutti gli aspetti del quotidiano e modificarli attraverso una propria etica personale improntata alla nonviolenza nei riguardi dei più deboli. Non solo i più deboli hanno dei diritti, ma anche (e soprattutto) i più forti hanno dei doveri nei confronti dei primi.
Quindi un vegano non mangerà prodotti di origine animale (carne, pesce, crostacei, insaccati, latte, uova, miele, pappa reale, formaggi erc...), ma cercherà di non sfruttare gli animali non umani nemmeno per gli indumenti, gli accessori, i prodotti di uso personale, per la casa etc... La nostra società si fonda essenzialmente sullo sfruttamento del più debole, le implicazioni sono moltissime.
Quindi, ad esempio, un vegano non indosserà pellicce o capi in pelle, non indosserà lana e seta, non calzerà scarpe in cuoio, non userà prodotti per l'igiene personale che contengono sostanze di derivazione animale e via discorrendo.
Sono sicuro che leggendo questa descrizione vi parrà impossibile che un vegano etico come me, possa condurre una vita degna di tale nome all'interno di una società moderna, eppure la questione non è affatto impossibile da gestire ed è proprio questo il punto di forza della filosofia e dell'etica vegana (che è assolutamente laica, apolitica, apartitica e aconfessionale): dimostrare con la propria esistenza che uno stile di vita più compatibile e giusto è possibile.

Ci tengo a sottolineare che il veganismo non ha nulla a che fare con visioni apocalittiche, millenaristiche, settaristiche o similari, è assolutamente una criterio logico e coerente di gestione della vita quotidiana che tutti possono intraprendere.

I vegani in Italia attualmente sono circa 500.000, i vegetariani circa 3 milioni (intendo per vegetariani vegani+latto-ovo vegetariani+crudisti etc...), i dati parlano di un aumento notevolissimo dei vegetariani in linea con ciò che sta accadendo anche in moltissimi altri paesi industrializzati.

Per ulteriori informazioni, potete scrivere a: info@oltrelaspecie.org vi risponderò io direttamente, oppure consultare il sito della nostra ssociazione a questo indirizzo: http://www.oltrelaspecie.org/vegetarismo.htm

Grazie per la vostra attenzione.

Saluti animalisti

Adriano


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Katherine
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Inserito il - 14/04/2005 : 21:17:54  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Katherine Invia a Katherine un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
quote:


Noi siamo convinti che i disastri planetari che ormai sono sotto gli occhi di tutti, siano dovuti all'atteggiamento che la specie umana ha assunto nei riguardi della natura e delle altre specie animali, per tale motivo (a nostro avviso) è basilare che la società umana cambi rotta ed assuma una visione del suo ruolo in una prospettiva biocentrica e non più antropocentrica.




Insomma,quello che sosteneva Desmond Morris in "Noi e gli animali",in cui egli sostiene che tutti i disastri planetari sono causati dalla rottura del "Contratto sociale" che esisteva tra noi e gli animali,e alla base della quale anche:''ogni specie deve limitare la propria crescita numerica quanto basta a permettere alle altre forme di vita di coesistere con lei''.



Io non sono il padrone della mia vita:io sono un filo che dev'essere intessuto nella trama della vita!Bene,se non so tessere,sono almeno capace di tagliare questo filo.
--Kierkegaard--



Edited by - Katherine on 14/04/2005 21:39:42
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grillo_pensante
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Inserito il - 14/04/2005 : 22:06:41  Mostra Profilo Invia a grillo_pensante un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
"La nostra società si fonda essenzialmente sullo sfruttamento del più debole, le implicazioni sono moltissime."

Non si risolve il probema se si dà la colpa a tutti. Non è corretto affermare che è la "società" umana ad essere "fondata" su principi di un certo tipo.
Poichè nella società degli animali umani le singole persone, o certi gruppi, dirigono la musica e gli altri la devono eseguire. Non sempre violentemente, non sempre costringendo la gente a comportarsi in certe forme, ma anche convincendo, anche con la cultura. Nella società si confondono maestri, buoni e meno buoni, e discepoli, volenti o non.
Bisognerebbe specificare. Presso le società umane si compiono ancora riti "sacri" molto particolari, le religioni hanno delle colpe? Sicuramente gli uomini temono di pronunciarsi, poichè le religioni sono maestre e gli individui devo osservare i dettami dei maestri.
Però io sono animale, se volete animale di ritorno, e non ho la minima esitazione a dire.
E ho detto in modo pacato, ma molto chiaro a tutti.
Cordiali saluti




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Inserito il - 15/04/2005 : 14:40:04  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di utente non registrato Invia a utente non registrato un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
La citazione di Desmond Morris mi pare calzante, in realtà però l'antropologo Morris (autore del famosissimo "La scimmia nuda") ha un approccio schietto e diretto al problema, ma pur sempre antropocentrico. La questione del contratto sociale è affascinante, ma noi (intesi come specie animale) non solo abbiamo rotto il contratto sociale con gli altri animali, ma ci siamo estraniati dalle leggi della natura che ci hanno generato. L'autoregolamentazione delle specie viventi esiste già, la biologia la chiama "capacità portante", vale a dire che una specie vivente cresce numericamente fino a quando lo spazio e le risorse naturali lo consentono dopo si ferma per ovvi motivi. Ebbene l'uomo è l'unica specie animale che continua ad aumentare pur avendo raggiunto da molto la propria capacità portante, ne è testimone il fatto che molti esseri umani muoiono di fame, ma non per questo l'uomo si ferma nella sua crescita. Io personalmente non sono per una visione ecologica (anche se la deep ecology per molti versi si avvicina alla visione antispecista) del problema, predilogo (ovviamente) la visione etica.
E' giusto abusare della propria forza privando "l'altro" dei propri fondamentali diritti, pur non avendo effettivamente bisogno di privarlo di tali diritti? E' giusto uccidere il più debole perché tale? E' giusto considerare un essere senziente una macchina che produce carne, latte, uova, lavoro, diletto, reddito e sfruttarlo senza curarsi di ciò che lui prova?
Jeremy Bentham, un filosofo utilitarista vissuto a cavallo tra '700 ed '800 ebbe a dire parlando degli animali: “La domanda non è: Possono ragionare?, né Possono parlare?, bensì Possono soffrire?”, ebbene chi può mettere in dubbio che un animale non umano sia in grado di soffrire? In nome di tale sofferenza, io, essere privilegiato appartenente alla specie animale dominante sulla Terra, ho in DOVERE MORALE di causare la minor sofferenza possibile agli altri animali, uomo incluso. Questo è il principio fondamentale dell'antispecismo.

Rispondo brevemente a grillo parlante: tu stesso nella tua definizione di società umana hai risposto alla tua domanda, la visione piramidale della società da te esposta è esattamente la causa delle ingiustizie attuali. La religione, come il pensiero filosofico, e di rimando la scienza e la tecnica hanno una enorme responsabilità, anzi posso dirti che la religione in primis è la maggiore responsabile delle ingiustizie perpetrate agli animali non umani. In definitiva ogni dottrina dogmatica (e quindi non solo la chiesa) è a mio avviso assolutamente deleteria.

Adriano

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Inserito il - 15/04/2005 : 16:44:07  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di utente non registrato Invia a utente non registrato un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Salve.
Leggendo le ragioni presentate dal prof. Biuso mi vengono in mente delle riflessioni.
Alcuni dei punti da lei (prof. Biuso) presentati possono esser usati come ragioni per essere oltre che non carnivoro anche non erbivoro (vegetariano):

1)Concezione olistica.
Forse i vegetali non sono parte del tutto?
La distinzione netta tra regno animale e vegetale non e' un privilegiare una parte rispetto al tutto?

2)Sofferenza.
Siamo cosi' sicuri che i vegetali siano non senzienti e non percipienti?

3)L'alterita'.
Credo che un cavolo sia diverso da me (ergo lo rispetto).

7)Diritto alla vita.
Non e' vita quella di un qualunque essere vegetale su questa terra.

8)Violenza.
Disboscamento e sfruttamento selvaggio delle risorse. Non sono violenze?

9)Konrad Lorenz.
Io propongo il seguente haiku di Matsuo basho:

Sul sentiero di montagna
scorgo un non so che di grazioso,
un fior di violetta.

Per quanto riguarda l'ultimo punto normalmente non mangio violette, ma vale per tutto il resto dei vegetali di cui ci nutriamo. Vorrei concludere dicendo che sono completamente d'accordo con tutte le argomentazioni da lei (prof. Biuso) avanzate.
Certo di qualcosa dovremmo pure nutrirci, ma sostituendo completamente la carne con i vegetali non stiamo ponendo la vita animale su un piano piu' alto rispetto alla vita vegetale.
Esistono diversi livelli di vita? In tal senso un verme ha meno diritto di un pesce di vivere, ed un pesce meno di un cane e cosi' via "risalendo" sino all'uomo?
Forse mi sfugge qualcosa, attendo lumi.
grazie



______
sminissa@science.uva.nl
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