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 Il rapporto tra l'uomo e l'alterità animale

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Azzurra Inserito il - 10/07/2004 : 19:03:46
Ho trovato molto interessante quanto detto da Roberto Marchesini nel libro "Post-human" a proposito della cosiddetta "enfatizzazione prospettica", che consiste nel guardare il mondo animato dall'angolo visuale della nostra specie: ciò contribuisce non soltanto a misconoscere delle differenze tra gli altri esseri viventi, ma anche e soprattutto ad accrescere, ovvero ad enfatizzare, le distanze tra l'umano e il non-umano. Si tratta insomma di una sorta di errore prospettico che ingigantisce la caratterizzazione degli altri esseri viventi. Non a caso, fa notare Marchesini, ancora oggi usiamo la medesima categoria per indicare scimpanzé, mosche, meduse, cani e via dicendo, individuando tra questi organismi dei fattori di correlazione più forti che, per esempio, tra l'uomo e le altre antropomorfe. Gli animali vengono così ad essere "un unico repertorio di caratteri in dotazione del non-umano variamente assegnati da madre natura".
Trovo quest'analisi, oltre che interessante, molto veritiera.

Il vero viaggio di scoperta non consiste nello scoprire nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi (M.Proust)
15   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Cateno Inserito il - 29/01/2008 : 15:51:54
"segniamo una vittoria contro la stessa logica feroce che la Natura Matrigna impone universalmente?"
Niente da fare! Resterai sempre un inguaribile leopardiano!

Finché non lo fai tuo,/ questo "muori e diventa",/ non sei che uno straniero ottenebrato/ sopra la terra scura. (J. W. Goethe)
antonio Inserito il - 28/01/2008 : 19:06:07
Dimenticavo: non trova che spezzare la spietata catena di morti inferte da un essere vivente ad altri esseri viventi, pur se di altre specie e a prescindere dal discorso dei metodi crudeli che noi usiamo per uccidere gli animali d'allevamento, che se non ricordo male Lei ha in qualche occasione tirato in ballo, sia un modo di ridurre la forza della guerra intesa come fenomeno naturale e che quindi, con la scelta del vegetarianesimo, segnamio una vittoria contro la stessa logica feroce che la Natura Matrigna impone universalmente? Ritiene quest'ultimo aspetto un'illusione o cosa di poco conto? Comunque, certamente, per attenuare il mio ottimismo, che non si esprime rispetto ad una possibilità più o meno prossima che coinvolga l'umanità bensì relativamente all'azione anche del singolo essere pensante nella sua titanica lotta contro la Natura (mi scuso del linguaggio ottocentesco e delle dualistiche contrapposizioni che ne derivano), penso che, da solo, una scelta di alimentazione improntata al vegetarianesimo non sia sufficiente a eludere il dettato naturale contraddistinto dalla violenza. Eccone un esempio eclatante: hitler faceva professione di vegetarianesimo ma è stato un cannibale degno di tempi remoti.

Antonio Trovato
antonio Inserito il - 28/01/2008 : 18:42:36
Molte grazie! Non mi rimane che leggere e prendere delle decisioni in piena coscienza: anche nel mio caso non si tratta di una scelta precoce ma sarebbe sempre meglio di niento.

Antonio Trovato
Biuso Inserito il - 28/01/2008 : 18:15:56
Fa benissimo a rivolgere qui tali domande.
E dove sennò?

La mia risposta è duplice.

- Non essendo un medico o uno specialista di alimentazione, (ri)segnalo alcuni siti dove trovare ampia documentazione anche sul tema della nutrizione. Sia in generale che in casi specifici: anemia, sport, bambini…La regola aurea, naturalmente, è una dieta equilibrata e consapevole. Ma legga qui:

http://www.alimentazionesostenibile.org/
http://www.chiuderemorini.net/
http://www.saicosamangi.info/
http://www.scienzavegetariana.it/
http://www.oltrelaspecie.org/


- La seconda risposta è la mia testimonianza di vegetariano da circa otto anni. Non mi sono mai sentito così pulito ed equilibrato come da quando ho rinunciato all’alimentazione carnivora. È come se tutto fosse più trasparente alla mente da quando il corpo ha rinunciato a nutrirsi di cadaveri. È stata (ed è) anche questa esperienza a convincermi della profonda unità psicosomatica che siamo.

Naturalmente, parlo così solo perché lei me lo ha chiesto. Non intendo fare in alcun modo proselitismo o convincere nessuno. Sarebbe oltretutto ridicolo, visto che sono diventato vegetariano a un’età non proprio…acerba.
Di una cosa sono convinto, infatti: l’alimentazione è un processo così delicato e personale che in essa si concentra gran parte dell’identità, del benessere e dell’inquietudine del soggetto umano. I drammi della bulimia e dell’anoressia stanno lì a dimostrarlo.

Che ciascuno si nutra come vuole, consapevole però come sia in gran parte vero che «der Mann ist das ißt» (Feuerbach), che l’essere vivente (uomo compreso) sia costituito da ciò di cui si ciba, nel corpo e nella mente, con la loro radicale unità.


agb
«E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo»
(Genesi, 6,6)
antonio Inserito il - 28/01/2008 : 16:48:40
Professore, scusi la domanda, ma potrebbe accennare a come possiamo ovviare al consumo di carne senza provocare degli scompensi nella nostra alimentazione. Io, personalmente, non vado matto per la carne ma il mio medico, periodicamente, mi impone di mangiarne in certe quantità per risolvere problemi di anemia o cose simili. Inoltre, ho letto spesso che chi vuole praticare sport a certi livelli non può fare a meno di un consumo regolare di carne, ha notizia di studi che dimostrano o presumono il contrario. Un'ultima domanda: mi è stato detto, ma non pretendo che le fonti siano particolarmente attendibili, che per aumentare la propria massa muscolare è indispensabile assumere una notevole quantità di proteine animali; spero non sia vero: lei può rassicurarmi in proposito? Mi scuso se utilizzo il forum come mezzo per la soddisfazione delle mie curiosità, che peraltro forse non sono tali: io le considererei questioni di una certa importanza per la mia vita e per quella di coloro che mi stanno accanto. Grazie fin d'ora per le risposte che mi vorrà e potrà dare!

Antonio Trovato
Biuso Inserito il - 28/01/2008 : 15:01:38
Biuso ha scritto:

In breve, ecco alcune delle ragioni del mio vegetarianesimo, che reputo comunque una scelta assolutamente personale e impossibile da imporre con argomentazioni (tantomeno con la violenza o con gli insulti rivolti ai carnivori). Oltretutto, avendo mangiato carne per decenni, avrei ben poche ragioni per vantarmi di non farlo più.



10. Due motivazione politiche. La prima: l’attuale divisione mondiale del lavoro ha prodotto la specializzazione anche delle strutture dell’alimentazione. Questo fa sì che intere e vaste zone del pianeta, prima fra tutte l’America Latina, vengano deputate alla produzione di bestiame, con grave impoverimento delle economie locali e ulteriore subordinazione alle grandi multinazionali, in particolare statunitensi.

11. La seconda: ogni chilo di foraggio dato in pasto agli animali da macello comporta la sottrazione del grano e quindi del pane a milioni di persone che abitano nelle zone svantaggiate del pianeta. Gran parte, insomma, delle bistecche che arrivano sulla nostra tavola hanno dietro di sé lo sfruttamento e la fame di altri esseri umani.



A proposito di queste due tra le numerose motivazioni del mio vegetarianesimo che avevo indicato nel 2004, segnalo un articolo di Repubblica dal titolo La bistecca fa male alla Terra l'effetto serra ci cambia la dieta, nel quale –tra l’altro- si legge che

«La produzione di bestiame mondiale è responsabile di più gas dell'intero sistema dei trasporti
Il consumo di carne raddoppierà entro il 2050, se non varieremo l'alimentazione

(…)

Un cambiamento epocale nell'uso di una risorsa che si dà per scontata potrebbe essere imminente. No, non si tratta di petrolio, ma di carne. Come il petrolio anche la carne è soggetta a una domanda crescente a mano a mano che le nazioni diventano più ricche e ciò ne fa salire il prezzo. E come il petrolio anche la carne è qualcosa che tutti sono incoraggiati a consumare in quantità minori. La domanda globale di carne si è letteralmente impennata negli ultimi anni, sulla scia di un benessere crescente, alimentata dal proliferare di vaste operazioni di alimentazione forzata di animali d'allevamento. Queste vere e proprie catene di montaggio della carne, che partono dalle fattorie, consumano quantità smisurate di energia, inquinano l'acqua e i pozzi, generano significative quantità di gas serra, e richiedono sempre più montagne di mais, soia e altri cereali, un fatto che ha portato alla distruzione di vaste aree delle foreste pluviali tropicali.


(…)

Cereali, carne e perfino energia sono collegati tra loro in un rapporto di interdipendenza che potrebbe avere spaventose conseguenze. Benché circa 800 milioni di persone di questo pianeta soffrano la fame o siano affette da malnutrizione, la maggior parte dei raccolti di mais e soia coltivati finiscono a nutrire bestiame, maiali e galline. Ciò avviene malgrado un'implicita inefficienza: per produrre le stesse calorie assimilate tramite il consumo di carni di bestiame allevato e il consumo diretto di cereali occorrono da due a cinque volte più cereali, secondo quanto afferma Rosamond Naylor, docente associato di economia all'università di Stanford. Nel caso di bestiame allevato negli Stati Uniti con cereali questo dato deve essere moltiplicato ancora per dieci. Negli Stati Uniti l'agricoltura praticata per soddisfare la domanda di carne contribuisce, secondo l'Agenzia per la Protezione Ambientale, a circa tre quarti dei problemi di qualità dell'acqua che caratterizzano i fiumi e i corsi d'acqua della nazione.

(…)

Questi animali nutriti a cereali contribuiscono oltre tutto a una serie di problemi sanitari tra gli abitanti più benestanti del pianeta, quali malattie cardiache, alcuni tipi di cancro e diabete. La tesi secondo cui la carne fornisce un apporto proteico è giusta, purché le quantità siano limitate. L'esortazione americana quotidiana a consumare carne - del tipo "guai a te se non mangi la bistecca" - è negativa».

Il resto qui



agb
«E il Signore si pentì di aver fatto l'uomo sulla terra e se ne addolorò in cuor suo»
(Genesi, 6,6)
Stanley Inserito il - 02/11/2006 : 17:33:00
Nell'articolo proposto si sottolineano diversi aspetti di questa particolare scoperta,ma ,secondo me,si sottovaluta (oppure la si da per scontata)l'importanza del fatto che l'animale abbia coscienza di sè.

http://www.repubblica.it/2006/10/sezioni/scienza_e_tecnologia/elefante-specchio/elefante-specchio/elefante-specchio.html

Stanley
Biuso Inserito il - 10/07/2006 : 20:10:55
Alle chiare e pienamente condivisibili riflessioni di giofilo aggiungo soltanto l’invito (caloroso!) a leggere i libri di Felice Cimatti, di Konrad Lorenz e di Irenäus Eibl-Eibesfeldt.

Il primo sostiene –in La mente silenziosa, inserito da Giovanni Costa nella bibliografia, ma anche in La scimmia che si parla. Linguaggio, autocoscienza e libertà nell’animale umano (Bollati Boringhieri, 2000)- che gli animali non umani possiedono una mente poiché sanno far uso di particolari segni per comunicare. La differenza –fondamentale- con l’uomo consisterebbe nel fatto che la nostra specie non usa i segni solo per comunicare percezioni, impressioni e sensazioni ma pensa direttamente con le parole. In noi la parola precede le stesse immagini e dà loro la possibilità ontologica di esistere ed epistemologica di essere comprese in un tessuto di significati che va ben al di là della semplice competenza linguistica e anche della proprietà semantica –poiché un segno può assumere i significati più diversi- e si allarga alla pragmatica, e cioè alla collocazione in contesti complessi e alla loro interpretazione.
Il linguaggio degli altri animali –e quindi la loro mente- sarebbe comunicativo, quello umano sarebbe costitutivo: non una funzione ma la stessa struttura di ciò che definiamo «Io» e che avrebbe natura soprattutto linguistica, in quanto «l’autocoscienza consiste nel tentativo di tradurre le nostre azioni in una storia organica e possibilmente coerente mediante il linguaggio» (La scimmia che si parla, p. 61).

Lorenz è insieme a Niko Tinbergen il fondatore dell’etologia. A proposito della necessità di abbandonare ogni ingenuo (e interessato…) antropocentrismo, una delle sue tesi più importanti e dense di implicazioni è che l’attuale specie umana sia «soltanto un effimero anello nella catena delle forme viventi. Ci sono buone ragioni per pensare che [essa] sia soltanto un gradino nella scala che porterà a un essere realmente umano. Se non altro, è possibile sperarlo» (Il declino dell’uomo, Mondadori 1995, p. 229). Anche ne Gli otto peccati della nostra civiltà (Adelphi 1974, p. 127) e ne L’aggressività (Mondadori, 1990, p. 300), Lorenz delinea l’ipotesi di un vero e proprio Übermensch: «Molto lontano dal vedere nell’uomo la definitiva e insuperabile immagine di Dio, affermo con più umiltà e, come credo, con maggior rispetto per la creazione e le sue inesauribili possibilità: il tanto ricercato anello intermedio fra l’animale e l’uomo veramente umano, siamo noi!».

I libri di Eibl-Eibesfeldt sono, poi di un interesse e di una fecondità grandissimi. In particolare Etologia umana (Bollati Boringhieri 1993) è un testo-enciclopedia (566 pagine…) appassionante nel suo procedere e ricchissimo nei suoi esiti.
«L’etologia umana può essere definita come la biologia del comportamento umano» (p. 4) dove si definisce comportamento ogni azione che abbia uno scopo e sia consapevole, pianificata e intenzionale. Studiare la biologia del comportamento vuol dire analizzarne le componenti innate, quelle insite nell’organismo, sapendo comunque che nei mammiferi gli elementi innati e quelli acquisiti cooperano sempre nel produrre l’una o l’altra azione. Parlare di innatismo dal punto di vista etologico significa quindi che la natura umana è immutabile proprio nel senso che la capacità di apprendere e adattarsi meglio all’ambiente è costitutiva della nostra specie.

Nella più recente puntata di Quark, infine, l’etologo Danilo Mainardi ha illustrato il caso di un uccello che osservando gli effetti prodotti dalle molliche di pane sull’acqua ha imparato a pescare, attirando i pesci con del pane o con degli insetti precedentemente catturati. Il nesso causa-effetto era quindi chiaro nella mente di questo esemplare…

Che gli altri animali abbiano una qualche forma di vita mentale mi sembra sia evidente (Hume, citato da Costa, ha ragione!). Si tratta di un ambito ancora relativamente poco esplorato e aperto alle indagini più promettenti.

agb
«Poiché non tutti quelli che muoiono nascono anche»
(Nietzsche)
giofilo Inserito il - 08/07/2006 : 11:48:01
Questo link, trovato da una utente di Sitosophia, è un documento PDF che parla di "etologia cognitiva".

http://www.unict.it/psmfn/Costa.pdf

Tutte le capacità degli animali non umani descritte sono interessantissime, ma soprattutto lo è l'autoconsapevolezza. Se si sostiene l'importanza ontologica della coscienza, non si può negare che essa sia presente anche negli animali.
In particolare, le ricerche di Antonio Damasio spiegano (http://www.ildiogene.it/EncyPages/Ency=Damasio.html) come sia il corpo a generare coscienza, o meglio, come la nostra coscienza sia in primo luogo "coscienza corporea". Secondo Damasio, i due meccanismi fondamentali per generare coscienza sono: 1) la generazione di un senso di sè nell'atto di conoscere (autoconsapevolezza) e 2) la generazione di immagini dell'oggetto intenzionato.
Ovviamente gli animali non umani, non possiedono (non come gli uomini) quella che Damasio chiama "coscienza estesa", cioè la massima espressione della coscienza, che richiede la presenza del "sè autobiografico" (la consapevolezza della continuità delle nostre azioni e della nostra esistenza nel tempo) e che permette la "coscienza morale", ovvero quella che nel senso comune è chiamata coscienza.

quote:
Contrariamente a chi pensa che rimuovere il gap fra animali umani e non umani si traduca in un deprezzamento del valore umano, l'etologo cognitivo ritiene che rimuovere quel gap potrebbe solo innalzare il valore da assegnare ai non umani


La conclusione mi sembra la parte più filosoficamente degna di attenzione. Attribuire ad animali non umani una "mente", non degrada il concetto di mente umana. La differenza resta sostanziale. Tuttavia potrebbe aiutare l'uomo ad abbandonare l'antropocentrismo che da sempre lo caratterizza.

www.sitosophia.org
rominaesse Inserito il - 05/07/2006 : 10:26:30
la religione non c'entra. Gesù può non essere figlio di Dio, ma anche lui è stato un grande filosofo...lui ha espresso il suo punto di vista sulla vita e sul mondo, come hanno fatto tanti altri prima e dopo di lui. se non lo si guarda con pregiudizi religiosi, se lo si considera un filosofo come altri lo si trova davvero interessante. è un rivoluzionario, che parla d'amore, che toglie i pesi della morale corrente, che sa che l'uomo è una creatura debole e per questo non pretende nulla da lui, che muore per le proprie idee... se non è un eroe lui...mi sembra una persona i cui discorsi sono degni di essere presi in considerazione e, se è il caso, di diventare criteri di scelta. non parlo di adesione acritica, nè di religione in senso stretto.e' un'ideologia come un'altra, a cui si può liberamente scegliere di fare riferimento. ciao kathrine (si scrive così?)

rominaesse
Katherine Inserito il - 04/07/2006 : 14:50:03
quote:

è sempre una questione di scelte ed io ho scelto che le parole di Gesù valgono più di quelle di J.S.Mill...

rominaesse



Un filosofo a caso?Anche se ho inserito una sua frase nella mia firma,non rientra tra i miei filosofi preferiti!
L'unica cosa che posso dire(per evitare di andare in off-topic ) è che preferisco la gente che fa scelte indipendentemente dalla propria religione!Quindi nè la parola di Gesù nè quella di Mill(o di qualunque individuo)vale più delle tue parole e delle scelte che farai nella tua vita!

A presto Romina!

http://kathesophia.blogs.it/

Su se stesso,sul proprio corpo e sulla propria mente,l'individuo è sovrano.
-J.Stuart Mill-

Edited by - katherine on 04/07/2006 14:51:34
rominaesse Inserito il - 03/07/2006 : 19:42:41
mi piace questo sito perchè è facile registrarsi e tutti ti danno subito retta!!!!!!!chebbbbbelllllo!

rominaesse
rominaesse Inserito il - 03/07/2006 : 19:40:30
scusate, vorrei correggere il mio indirizzo e-mail: RK9F37rominaesse@jumpy.it, purtroppo ho commesso un errore e devo sempre premetter un codice.

cerco notizie sul dibattito tra evoluzionisti e creazionisti. qualcuno saprebbe indicarmi qualche sito particolare? ciao a tutti

rominaesse
rominaesse Inserito il - 03/07/2006 : 19:34:46
non fraintendetemi, lungi da me le violenze gratuite...non mi piace la caccia nipponica delle balene, nè lo sterminio delle foche o dei vari animali da pelliccia. dice bene il prof, è una scelta etica, è soprattutto 'scelta'. da qualche parte ho letto che non è quello che entra dalla bocca dell'uomo che lo contamina, ma quello che ne esce, perchè esce dal cuore. ho trovato giusto questo principio e l'ho fatto mio... è sempre una questione di scelte ed io ho scelto che le parole di Gesù valgono più di quelle di J.S.Mill...

rominaesse
Katherine Inserito il - 01/07/2006 : 10:39:34
Come diceva il prof. è una scelta etica quella di non mangiare la carne.

quote:

non vedo perchè la loro esistenza non dovrebbe essere considerata come strumentale alla sua sopravvivenza ed al suo benessere


Sopravvivenza:l'uomo che vive in una città ne può fare a meno di mangiarla(possimo procurarci facilmente qualcosa che può sostituirla,a differenza di altre popolazioni),e non posso fare a meno di citare Peter Singer:

"Gli esquimesi,che vivono in un ambiente dove l'alternativa all'uccisione di animali e la morte per fame,potrebbero essere giustificati nell'affermare che il loro interesse a sopravvivere è superore a quello degli animali che uccidono.Ma la maggior parte di noi non può difendere la propria dieta abituale in questo modo.I cittadini dei paesi industrializzati possono seguire facilmente una dieta adeguata priva di carne animale.[...]La loro carne è un lusso, e viene consumata solo perchè alla gente piace il suo sapore".(P.Singer,Etica pratica,pag.62)


http://kathesophia.blogs.it/

Su se stesso,sul proprio corpo e sulla propria mente,l'individuo è sovrano.
-J.Stuart Mill-

Edited by - katherine on 01/07/2006 10:41:08

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