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 Mente & Cervello 33 - settembre 2007
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Biuso
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Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 05/09/2007 : 19:56:37  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando



Nella infosfera la nostra specie è immersa da sempre e non solo dal tempo delle macchine digitali. In un articolo dedicato all’«alba della mente moderna», infatti, l’archeologa cognitiva C. Mc Pherson Smith scrive che «dipingere racconti sulle pareti delle grotte per registrare un evento ha traslato i ricordi dal cervello a un mezzo esterno. L’informazione non si limitava più a quello che le persone erano in grado di ricordare. La memoria esterna permetteva di conservare e recuperare una quantità infinita di informazioni» (pag. 95). Il passo ulteriore e decisivo condusse dalle pitture alla scrittura, lo strumento più potente non solo di conservazione ma anche di creazione dei pensieri perché pensare significa elaborare linguisticamente il mondo.

L’anatomia del cervello, infatti, conferma che la corteccia cerebrale –il mantello grigio di cellule che copre quasi tutto il cervello- «si crogiola, per così dire, nel sugo delle informazioni che lei stessa ha prodotto. Perciò vari filosofi credono che ciò che ne deriva –la nostra immagine del mondo- non sia un riflesso della realtà, ma un puro prodotto delle nostra mente. La cosa peggiore è che, secondo me, questi filosofi hanno perfettamente ragione», esclama H.Wicht (85). E una simile conferma delle intuizioni “speculative” della filosofia mi sembra molto significativa.
Che la mente/cervello sia così importante da dover essere tenuta in costante allenamento, lo sanno ormai tutti. Il successo del sudoku, di macchinette come il Braintraining inventato dal neurologo Ryuta Kawashima, di quiz e rompicapo di ogni genere, ha prodotto il notevole giro d’affari del neurofitness, che non sempre –o forse quasi mai- corrisponde comunque alle promesse di prevenzione dell’invecchiamento cerebrale o addirittura di “ringiovanimento”…

Vari articoli di questo numero riguardano la sfera sessuale. Di particolare interesse è quello dedicato al “sesso fragile”, ai casi in cui è difficile determinare alla nascita il sesso del neonato. L’identità sessuale, infatti, è una condizione complessa nella quale convergono fattori biologici, psicologici, sociali. I criteri sono molteplici e non solo genitali: sesso cromosomico e genetico, gonadico, fenotipico, di allevamento, psichico, legale. Ancora una volta, i Greci hanno intuito la complessità dei corpi e l’hanno espressa nel mito di Ermafrodito, il bellissimo figlio di Hermes e di Afrodite, amato dalla ninfa Salmace che ottenne di unirsi a lui per sempre e totalmente «fino a formare un solo essere che conserva sembianze maschili ma racchiude in sé la polarità uomo-donna» (P.E.Cicerone, 77). La stessa autrice recensisce un libro dedicato al bacio. Il piacere e il romanticismo del bacio profondo non perdono nulla dal sapere che esso è il più naturale perché è anche il «ricordo del gesto con cui la madre mette il cibo masticato in bocca ai suoi bambini» (102)…

Altri articoli discutono di Second Life, della fobia scolare, della sindrome di Münchausen, del mobbing, un fenomeno –quest’ultimo- tanto diffuso quanto rovinoso per i singoli e per i luoghi di lavoro. Dirigenti che non dovrebbero mai diventare tali «“creano” organizzazioni note come “aziende narcisistiche”: aziende in cui sopravvive solo chi dice sempre sì. Il pensiero dialettico non è concesso» (G.Nicolini, 34). E senza pensiero muoiono non solo i cervelli ma anche l’intero corpo sociale…


agb
«In omnibus requiem quaesivi, et nusquam inveni nisi in angulo cum libro» (Tommaso da Kempis [attr.], De imitatione Christi)

iuris84
Nuovo Utente



8 Messaggi

Inserito il - 05/09/2007 : 22:28:51  Mostra Profilo Invia a iuris84 un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Proprio qualche giorno addietro, riflettevo con un amico sul fenomeno drammatico del mobbing. Mi lascia esterefatto come, da un punto di vista legale, non si riconosca alcun tipo di tutela alla vittima. Qualcuno ha proposto di costruire un reato ad hoc: ma la lettura del diritto penale moderno come extrema ratio (sulla lezione di Feuerbach) impedisce di trovare nel mobbing un serio attacco a bene giuridico. Non ne sono così convinto.

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