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 L' incanto del Lotto 49
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Arjuna
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Regione: Italia


1 Messaggi

Inserito il - 21/05/2004 : 11:03:58  Mostra Profilo Invia a Arjuna un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Essendo il mio primo post sul forum vorrei per prima cosa salutare tutti gli utenti e gestori!!
Spero di fare cosa gradita scrivendo questa piccola recensione su un libro ("L'incanto del Lotto 49") che in passato mi colpì moltissimo e che mi ha permesso di conoscere un autore (Thomas Pynchon) veramente interessante.....ok....ve li presento:
"Thomas Pynchon.....chi è costui?"
Nel caso di questo grande scrittore americano è proprio il caso di porsi questa domanda....chi è?!
Prima di affrontare un'analisi di questo libro è assolutamente necessario cercare di capire, o almeno di tracciare, un profilo del suo autore. Thomas Ruggles Pynchon, Jr. è nato a New York nel 1938, occhi scuri e dentatura da castoro, forse le uniche foto che lo ritraggono appartengono al periodo della scuola superiore, sotto le quali possiamo leggere queste brevi ma significative note di Tom: soprannome "Pynch", membro del P&G, Società dell'Onore, amatore di pizza, odia gli ipocriti, aspira a diventare un Fisico, membro orgoglioso del Club di Matematica e di "El Circulo Espanol".
Lo ritroviamo verso la fine degli anni '50, divenuto uno studente ritardatario con cattive abitudini alimentari (avete mai cominciato la vostra giornata "felicemente", nel pomeriggio inoltrato con un piatto di spaghetti, un drink e un testo di Meccanica Quantistica vicino?). Era all'università, la "Cornell University", dove tra una lezione e l'altra, scoprì "Lolita" direttamente dal grande maestro Vladimir Nabokov.....cambiò così facoltà....passando da Ingegneria alla facoltà di Arti e Scienze (che bei nomi che hanno le facoltà anglosassoni!), laureandosi nel '59 e distinguendosi in ogni materia....tanto che dopo qualche anno e alcuni racconti alle spalle gli fu offerta la cattedra di scrittura creativa presso la Cornell stessa....che però egli rifiutò nettamente. A questo punto le sue tracce si fanno sempre più esigue e rare, ...forse presta servizio in marina in campo ingegneristico....lo troviamo poi a lavorare per la Boeing Corporation a Seattle. Comincia a farsi conoscere al grande pubblico con V. (libro straniante e magnifico) che si aggiudica un premio letterario....e qui comincia il mistero....al ritiro di tutti i premi letterari vinti (ma anche fortemente criticati!) manda in sua vece altre persone.....perfetti sconosciuti.......guadagnandosi così il titolo di "Uomo senza Volto". E' vissuto in Messico e vive, pare, in California, oppure a New York. Nonostante sporadici scoop che in realtà non scoprono nulla (perchè Pynchon non rilascia mai interviste!) nessuno sa bene chi sia, né dove viva, l'unica certezza è che "Pynch" rappresenti l'anima della letteratura Postmoderna americana. La sua vita un mistero, un'enigma che si sviluppa attorno all'autore-personaggio (o al
personaggio-autore?!), che nel più completo anonimato tesse trame complicatissime come quella di questo libro "L'Incanto del Lotto 49". Non dirò nulla riguardo al titolo di questo libro che già di per sè è un piccolo rompicapo che verrà svelato solo al termine del libro stesso e debitamente compreso; forse una delle poche verità-svelate al termine di questa intrecciata mistery-spy-fantastic-iperrealistic-story (credo di aver appena coniato inconsciamente un termine pynchoniano.....deve essere un effetto collaterale!). La trama è decisamente complessa e così ricca di storie parallele, simboli e richiami letterari che descriverla in maniera approfondita è davvero un'impresa impossibile, ma cercherò comunque di far capire da dove si dipartono gli eventi. La protagonista è una donna che si chiama Oedipa Maas (e già da questo nome si può comprendere quale importanza riveste il simbolismo per l'autore), che si trova, suo malgrado, invischiata in una trama fittissima di complotti, inseguimenti, pedinamenti, tentativi di omicidio e morti sospette (anzi...forse...morti "sospetti"...che magari non sono neppure morti!). L'unica certezza(?!?) ottenuta da Oedipa è la scoperta del Trystero, un'organizzazione segreta che fin dall'alba delle prime comunicazioni postali, svolge un servizio di posta "alternativo", che opera attraverso una serie di simboli e parole chiave segrete (ma anche con un sistema filatelico molto particolare....decisamente anarchico!), fornendo a milioni di persone un sistema "sicuro" al quale affidare la propria corrispondenza privata (in modo da evitare il sistema governativo). E scavando nella storia di questa associazione temutissima (che sembra sparire non appena qualcuno si avvicina ad essa!) e pervasa da un clima di costante violenza, Oedipa scopre che tutto ha avuto inizio nelle lotte medievali contro il sistema postale dei Thurn und Taxis....un'altra potente corporazione postale del passato...e tutto questo si sviluppa all'ombra di un uomo che sembrava possedere mezza costa del Pacifico!
Ma a questo punto ....Oedipa si pone alcune domande fondamentali....è tutto vero?!....è un allucinazione?!.....un grande complotto?!...o molto più semplicemente la sua vita sta andando in pezzi e la sua mente non distingue più la realtà dalla fantasia, e lei stà lentamente scendendo la china della pazzia??!
E le stesse domande se le pone anche il lettore che ormai è troppo coinvolto per poter uscire da casa senza cercare il misterioso simbolo del Trystero e......dopo questa massiccia dose di paranoia....è pronto per affrontare complotti e sette segrete.
I personaggi che si muovono intorno alla protagonista sono l'equivalente dei migliori caratteristi cinematografici, .....maschere che incarnano figure ben precise, folklore americano e ambigue figure della fantasia-realtà di Oedipa che la conducono verso luoghi nascosti nella "realtà".
Argomenti a più livelli di comprensione.....tutti più che mai attuali.....sicurezza....privacy.....Grande Fratello Orwelliano......ma più di ogni altra cosa è chiaro il messaggio mai velato della inconsistenza del reale.......il quotidiano come finzione....il tutto sullo sfondo di una California degli anni Sessanta!
E' inutile suggerire di leggere e rileggere il libro con molta attenzione, la narrazione di Pynchon è un fiume in piena che straripa da ogni parte.....ed è facile perdersi nel caos dei percorsi mentali di questo portatore di "ordine-disordine" nel "vero-falso" che noi chiamiamo Realtà.
Spero di non essere stato troppo postmoderno (= in questo caso confusionario), ma come descrivere un libro del genere?!

un saluto
Arjuna

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Noli foras ire, in te ipsum redi, in interiore homine habitat veritas. Et si tuam naturam mutabilem inveneris, trascende et te ipsum. Illuc ergo tende, unde ipsum lumen rationis accenditur.

Ang
Nuovo Utente



20 Messaggi

Inserito il - 21/05/2004 : 19:45:21  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Ang Invia a Ang un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
bello pynchon, a volte palloso, ma sicuramente ponderoso e sconvolgente, e di sicuro uno dei grandissimi (è facile dirlo hehehe...) degli ultimi 50 anni.
rilancio con Vineland, che ha momento molto toccanti, cosa che non ho trovato nell'incanto del lotto 49, che tra l'altro suona molto molto meglio del "crying of lot 49" :-)

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