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hooverine
1° Livello

Regione: Italia
83 Messaggi |
Inserito il - 07/04/2004 : 10:42:31
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mi piacciono i romanzi complessi, abnormi, problematici. ma quando leggo un racconto perfetto, equilibrato, il cui scopo non è la rappresentazione di un mondo, ma la narrazione di un evento, ho sempre un fremito di ammirazione. penso a calvino, "lo scoiattolo della penna", o a buzzati, o anche a durrenmatt e a borges. succede anche nella musica: mi piacciono i sonic youth, complessi e logorroici; ma le canzoni di lou reed (soprattutto quelle di loaded, quando era con i velvet) sono un racconto perfetto, una storia che inizia e finisce, e ti emoziona.
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JETBLACK
Nuovo Utente
Regione: Italia
Città: Catania
10 Messaggi |
Inserito il - 07/04/2004 : 11:35:29
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wow grande qualcuno che conosce i velvet underground ,ho scritto cosi' per entusiasmo e solidarieta' musicale,cmq adoro pale blue eyes
SPIKE |
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Ang
Nuovo Utente
20 Messaggi |
Inserito il - 07/04/2004 : 15:22:14
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i romanzi complessi problematici sono appassioanti, ma, caspita, come tu dici niente uguaglia la gioia di un bel racconto. nei bei racconti c'è tutto, generalmente, e i grandi romanzi a volte si squagliano come neve di fronte ai buoni racconti. -salvo eccezioni, ovviamente ;-)
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Lazarus Long
Nuovo Utente
Città: Catania
22 Messaggi |
Inserito il - 08/04/2004 : 09:20:59
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Però, mi viene in mente "Delitto e Castigo": ha un'unica, fortissima idea centrale ed un unico motore narrativo (come un buon racconto), e allo stesso tempo è il "romanzo problematico" per eccellenza...
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dval
Nuovo Utente

Regione: Sicilia
Prov.: Catania
Città: Catania - Milano
43 Messaggi |
Inserito il - 08/04/2004 : 22:51:15
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Non è solo problematico laz, ma disturbante, malato, come ben sai non sono riuscito a finirlo, troppo male leggerlo, male fisico, sensi di colpa che venivano a galla, identificazione eccessiva, problemi di coscienza, ancora ci sto male per colpa di quel libro, ma ne avevamo già parlato a settembre/ottobre di queste cose vero?
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Lazarus Long
Nuovo Utente
Città: Catania
22 Messaggi |
Inserito il - 09/04/2004 : 09:24:32
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Te l'avevo detto che quella vecchietta era meglio lasciarla stare...
quote:
Non è solo problematico laz, ma disturbante, malato, come ben sai non sono riuscito a finirlo, troppo male leggerlo, male fisico, sensi di colpa che venivano a galla, identificazione eccessiva, problemi di coscienza, ancora ci sto male per colpa di quel libro, ma ne avevamo già parlato a settembre/ottobre di queste cose vero?
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hooverine
1° Livello

Regione: Italia
83 Messaggi |
Inserito il - 09/04/2004 : 14:12:32
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tommy: una cosa non esclude l'altra, no?;)
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Biuso
Amministratore
    
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 14/04/2004 : 11:04:22
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quote:
…sarei però tentato di dire che una cosa può includere l’altra: un romanzone ampolloso può contenere un ottimo racconto, ma viceversa è difficile che un raccontino compiuto accolga un complesso romanzo ;-P
Può accadere anche che un’opera fiume, un universo narrativo, una galassia di significati e di bellezza –parlo ovviamente della Recherche - contenga dentro sé un intero romanzo legato a tutto il resto ma anche autonomo, tanto è vero che è stato pubblicato come volume a sé nella collana “Grandi Libri” della Garzanti. Mi riferisco a Un amore di Swann , che costituisce la seconda parte del primo volume dell’opera. Si tratta di un testo dal quale ho appreso molto sulle dinamiche dell’amare, un testo che ho trovato vero in modo stupefacente ogni volta che mi sono innamorato, fino a dire a me stesso ciò che Proust sperava i suoi lettori pensassero: «Sì, è così che la vita funziona, è questo ciò che sta accadendo». Solo qualche passo, dalla trad. Einaudi di Natalia Ginzburg de La strada di Swann [Du côté de chez Swann]:
- «Ma, nell’età già un po’ disingannata alla quale s’avvicinava Swann, e in cui ci si sa accontentare d’essere innamorati senza troppo pretendere una reciprocità (…) In passato si aveva bisogno di possedere il cuore della donna amata; più tardi la coscienza di possedere il cuore d’una donna può bastare a innamorarvi di lei» (pagg. 209-210)
- «Gli esseri ci sono di consueto così indifferenti che, quando collochiamo in uno di essi simili possibilità di sofferenza e di gioia, esso ci sembra appartenere a un altro universo, si aureola di poesia, fa della nostra vita come una commovente distesa in cui sarà più o meno vicino a noi» (pag. 251)
- «…felice (…) di non averle dato con la sua gelosia la prova d’amarla troppo che tra due amanti esime per sempre chi la riceve dal debito amore» (pag. 292)
- « “Mi sembra ridicolo, in fondo, che un uomo della sua intelligenza soffra per una persona di quel genere e che non è nemmeno interessante, poiché dicono sia idiota” –soggiunse con la saggezza di chi non è innamorato, che pensa che un uomo d’ingegno non dovrebbe essere infelice se non per una persona che ne mettesse conto; all’incirca è come stupire che ci si degni di soffrire del colera per opera d’un essere così piccolo come il bacillo virgola» (pag. 363)
- «ed egli capì quale follia l’avesse pervaso quando, la sera in cui non aveva trovato Odette dai Verdurin, aveva preso a desiderare il possesso, sempre impossibile, d’un altro essere» (pag. 385)
- «avrebbe voluto contemplare, come un paesaggio che vada scomparendo, quell’amore che aveva appena lasciato; ma è così difficile sdoppiarsi e godersi lo spettacolo veritiero d’un sentimento che non è più nostro che ben presto l’oscurità scendeva nel suo cervello» (pag. 399).
Su Proust consiglio questo splendido sito, curato da Gabriella Alù, una collega di Palermo: http://www.marcelproust.it/ (vi si può trovare anche un mio intervento dal titolo "Per una lettura filosofica della Recherche. Frammenti").
agb È una vela la mia mente, prua verso l'altra gente, vento, magica corrente... (Battisti-Mogol) |
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Lazarus Long
Nuovo Utente
Città: Catania
22 Messaggi |
Inserito il - 16/04/2004 : 09:38:22
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tommy: una cosa non esclude l'altra, no?;)
…sarei però tentato di dire che una cosa può includere l’altra: un romanzone ampolloso può contenere un ottimo racconto, ma viceversa è difficile che un raccontino compiuto accolga un complesso romanzo ;-P
[size=1]Il mattino ha l'oro in bocca Il mattino ha l'oro in size=1]
Non so se un "romanzone ampolloso" può realmente contenere un ottimo racconto: sono due cose veramente opposte, e non sono sicuro che possano essere figlie di uno stesso autore (e nella stessa opera). Almeno in linea generale. Quello di Proust, infatti, non è il caso: la "Ricerca" non è ovviamente ampolloso, e forse neanche un vero e proprio romanzo. Come dice Biuso, ha più la complessità della vita vera, e c'è quindi spazio ("fisico"...ma sopratutto narrativo) anche per romanzo completo e definito. Alcuni racconti, invece, hanno un motore narrativo così forte da spingere gli autori a svilupparli senza perderne l'incisività iniziale. Il cinema utilizza spesso racconti brevi per lunghi film ("2001", "Minority Report"), e nel caso di un autore specifico (Dick) addirittura si utilizzano semplici spunti o suggestioni ("Vannilla Sky" è praticamente il "racconto tipo" di Dick, ma non corrisponde esattamente a nulla di preciso. Almeno mi pare.)
Insomma: penso che un raccontino possa contenere un gran romanzo, e sono piuttosto scettico sul "romanzo ampolloso" che contiene il bel racconto.
Edited by - lazarus long on 16/04/2004 09:44:24 |
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hooverine
1° Livello

Regione: Italia
83 Messaggi |
Inserito il - 17/04/2004 : 10:28:28
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quando scrissi "una cosa non esclude l'altra", intendevo che l'ammirazione che provo quando leggo un bel racconto non mi impedisce di amare i romanzi lunghi (ma ampollosi, no, quelli ampollosi no;)). per la musica c'est différent, quantomeno per la musica rock (terminologia quanto mai antiquata): al prog preferirò sempre il rock'n'roll.
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