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Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 02/06/2009 : 13:27:31  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Riporto qui l'intervento che ho scritto per il forum di Soqquadro.

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Sono un docente della Facoltà e ho seguito con attenzione il dibattito in Consiglio e quello su Soqquadro. Vorrei comunicare il mio punto di vista, premettendo che detesto le polemiche -sia in Rete che di presenza- e quindi cercherò di essere quanto più sintetico e chiaro possibile, richiamando alcuni fatti.

Dal punto di vista giuridico, la delibera approvata dal Consiglio di Facoltà del 29 maggio scorso si è limitata a prendere atto di quella del 2006, la cui piena attuazione era sin da allora prevista per la prima sessione d'esami dell'a.a. 2008-2009, e cioè quella che comincia in questo mese di giugno. Nessuna retroattività, dunque, ma l'applicazione di quanto stabilito da tre anni. Era allora che quanti non condividevano i contenuti di quella decisione avrebbero dovuto muoversi, protestare, adire -eventualmente- le vie legali. Ora non credo sia più possibile.
Ci sono stati indubbiamente dei problemi di comunicazione tra la Facoltà e gli studenti -su questo avete in parte ragione (in parte, perché informarsi è anche un dovere e non soltanto un diritto delle persone)- ma ricordo che un principio giuridico di base, anche alcuni di voi lo hanno detto, è che la legge non ammette ignoranza.
L'applicazione erga omnes di quella delibera ha anche e soprattutto lo scopo di evitare che studenti fuori corso possano usufruire di fino a 11 punti per la Tesi di laurea e studenti in corso solo di 5. Una simile pratica costituirebbe una clamorosa ingiustizia sia didattica che giuridica. È per questo che personalmente l'ho approvata.
La delibera, infine, non è della persona del preside Iachello ma è dell'intero Consiglio di Facoltà, con l'astensione di due docenti e il voto contrario dei rappresentanti eletti degli studenti.

Ciò che più mi interessa di questa vicenda è però il suo aspetto didattico e cioè una chiara differenziazione tra le tesi dei corsi triennali e le tesi dei corsi di specialistica. I miei studenti sanno che da molto tempo definisco quelle triennali come delle «lauree in itinere». Se esse, infatti, possono avere un qualche senso in alcune Facoltà tecniche, non ne possiedono in ambito umanistico, dove ad esempio (e per fortuna!) non si può accedere all'insegnamento con una laurea triennale. Si tratta di un titolo intermedio la cui inutilità costituisce una delle tante conferme del fallimento della struttura 3+2 con la quale il ministro Luigi Berlinguer volle scimmiottare il sistema anglosassone (ovviamente sono, queste e altre, delle mie considerazioni personali, che non rispecchiano in alcun modo la posizione ufficiale della Facoltà e le opinioni di altri colleghi). Tanto è vero che nel Consiglio del 29 maggio ho fatto presente che in alcuni Atenei è stata abolita la discussione di una tesi scritta, sostituita da un semplice colloquio orale.
La tesi di laurea che apre le porte (si spera) al mondo del lavoro è quella specialistica, la quale continua a essere valutata -come è giusto- fino a un massimo di 11 punti.

Ho scritto non a caso “fino a un massimo” perché ho l'impressione che non pochi studenti diano per quasi dovuto tale punteggio. Le commissioni di laurea possono -come per qualunque altro esame- attribuire alle tesi il punteggio che ritengono più consono al loro valore. E qui hanno ragione alcuni di voi: nel corso degli anni è invalsa in Facoltà la pratica assai deleteria di “largheggiare” -diciamo così- sui voti e questo ha sempre un solo e gravissimo effetto: l'inflazione e dunque la perdita di valore del titolo di studio. Sullo sfondo di alcuni interventi di questo forum mi sembra ci sia quella che Maurizio Ferraris ha definito «un'Ikea di Università», un'Università sul modello CEPU. È questo che volete? Non imparare nulla e ottenere voti alti? Volete che anche l'Università cada nelle pratiche che hanno tolto -di fatto- valore legale ai diplomi delle scuole superiori? Volete l'ulteriore dequalificazione delle Università statali a vantaggio di quelle private?

In alcuni vostri interventi leggo le possibili risposte a tali domande. Avete infatti elencato molto di ciò che non funziona nella nostra Facoltà. E su questo non posso che darvi ragione. Che io sappia, però, non avete mai protestato in modo così duro per comportamenti come:
docenti che non si presentano a lezione o che la svolgono soltanto in parte;
la proposta di programmi identici alla triennale e alla specialistica;
la scelta di libri inadeguati al livello universitario;
la scarsa originalità scientifica sia nelle lezioni che nei testi;
e simili.
Ribadisco: volete una Facoltà che vi laurei col 110 politico o che vi insegni non “qualcosa” ma “moltissimo”? In questo secondo caso, però, la condizione è lavorare tanto (non solo gli studenti, è chiaro!), sudarsi ogni punto, non pretendere sempre la valutazione massima, magari dopo aver preparato una materia in sette giorni (non volevo crederci, ma mi dicono che succede anche questo).

Protestate in modo vibrante per una delibera tecnica che costituisce sostanzialmente un atto dovuto. Ma il valore della laurea triennale (e, ahimè, anche di quella specialistica) è distrutto non da questa decisione del CdF ma dalle politiche universitarie degli ultimi governi, e in particolare di quello al potere. Dove erano molti di voi quando lo scorso autunno si protestava in tutta Italia contro l'impoverimento della formazione? Dove eravate quando un gruppo di voi -gli studenti di Sitosophia- vi proponeva la firma di un documento che rivolgeva agli organi accademici la richiesta di bloccare le lezioni, gli esami, le lauree? Sul forum di Sitosophia leggevo -allora- motivazioni contrarie del tono “non firmo perché io mi devo laureare...”. Quale laurea inflazionata? Con quale valore nullo? Dopo aver imparato che cosa?

Per quanto mi riguarda, ho sempre sostenuto e sosterrò le proteste degli studenti volte a un maggior rigore nell'insegnare e nell'apprendere. Sono infatti convinto che scuola e università siano tra i pochi strumenti che permettono di superare le diseguaglianze sociali. Ma quando tutti gli esami, tutte le lauree, tutti i titoli si equivalgono, le diseguaglianze vengono tutte confermate.
Spero che non si pensi che stia andando fuori argomento. L'argomento, infatti, è il valore-punteggio delle vostre lauree triennali. E ho cercato di ricordare come esso non venga messo in discussione da questa delibera necessaria ma da scelte e decisioni molto più ampie: dei governi, dei professori, degli stessi studenti.

Non pretendo naturalmente di convincere nessuno della legittimità legale e culturale della delibera ma spero di aver fornito qualche elemento di riflessione in più, come la lettura dei vostri interventi lo ha fornito a me.

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agb
«Vivere con immensa e superba imperturbabilità; sempre al di là» (Nietzsche)

Biuso
Amministratore

Città: Catania/Milano


2900 Messaggi

Inserito il - 28/10/2009 : 13:46:06  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Un gruppo di studenti si è poi rivolto al Tribunale Amministrativo Regionale.
L'ordinanza relativa è stata pubblicata ieri sul sito del TAR di Catania e la inserisco comunque qui.

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N. 01476/2009 REG.ORD.SOSP.
N. 02156/2009 REG.RIC.           

REPUBBLICA ITALIANA

Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia
sezione staccata di Catania (Sezione Prima)
ha pronunciato la presente

ORDINANZA

Sul ricorso numero di registro generale 2156 del 2009, proposto da: Loredana Aiello, Dalila Amoroso, Giusy Anieri, Irene Di Bartolo, Giovanna Flego, Serena Grillo, Simona Insalaco, Gaia Lo Certo, Grazia Mendola, Alessandro Monachello, Daniela Giuseppa Platania, Daniele Roveto, Giusy Saitta, Tiziana Sotera, Tecla Maria Gabriella Valenti, Viviana Agata Zappala', rappresentati e difesi dall'avv. Salvatore Maddalena, con domicilio eletto presso avv. Silvia Bosco in Catania, v.le XX Settembre, 70;

contro

Universita' degli Studi di Catania, rappresentato e difeso dagli avv. Stefania Cacciola, Vincenzo Reina, con domicilio eletto presso avv. Vincenzo Reina in Catania, p.zza Universita', 2;Ministero dell'Istruzione dell'Universita' e della Ricerca, rappresentato e difeso dall'Avvocatura dello Stato, domiciliata per legge in Catania, via Vecchia Ognina, 149;

per l'annullamento
previa sospensione dell'efficacia,

del verbale del Consiglio di Facoltà n. 7 del 29.05.09;
di tutti gli altri atti indicati in ricorso;


Visto il ricorso con i relativi allegati;
Visti tutti gli atti della causa;
Vista la domanda di sospensione dell'esecuzione del provvedimento impugnato, presentata in via incidentale dalla parte ricorrente;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Universita' degli Studi di Catania;
Visto l'atto di costituzione in giudizio di Ministero Istruzione, Universita' e Ricerca;
Visti gli artt. 19 e 21, u.c., della legge 6 dicembre 1971, n. 1034;

Relatore nella camera di consiglio del giorno 22 ottobre 2009 il dott. Francesco Bruno e uditi per le parti i difensori come specificato nel verbale;


Ritenuto preliminarmente che sussistono perplessità sul fumus del ricorso, che non appare stimabile facilmente in sede cautelare, tenuto conto che l’impugnata delibera incide in realtà sui soggetti che sosterranno (o hanno sostenuto) l’esame di laurea in sedute che si collocano al di fuori dell’ordinaria durata del corso di laurea, sicchè costoro non possono non sottostare ad eventuali variazioni o modifiche dell’originario regime giuridico (in base al principio “tempus regit actum”), atteso che il trascorrere del tempo è ritenuto nel mondo del diritto quale fattore che discrimina le fattispecie;
Ritenuto, comunque, insussistente un pregiudizio grave ed irreparabile scongiurabile tramite l’intervento giurisdizionale cautelare, in considerazione del fatto che: a) i ricorrenti laureati hanno comunque conseguito punteggi alquanto elevati; b) e non hanno documentato l’impossibilità di partecipare a bandi o selezioni in ragione del punteggio conseguito (atteso che i bandi per master prodotti in giudizio annoverano il voto di laurea solo quale elemento di valutazione dei titoli e non quale condizione necessaria per l’accesso); c) i ricorrenti non ancora laureati lamentano un pregiudizio meramente ipotetico, futuro, non provato e non individualizzato;
In aggiunta, a quanto sopra esposto, si ritiene non provata – per entrambe le categorie di ricorrenti - la concreta lesione loro arrecata, posto che a monte di tutto - non è dedotta nè provata l’avvenuta redazione di tesi di laurea di pregio tale da importare una valutazione superiore ai 5 punti in atto concedibili con l’impugnata delibera;
P.Q.M.
Rigetta la domanda cautelare allegata al ricorso.
La presente ordinanza sarà eseguita dall'Amministrazione ed è depositata presso la segreteria del tribunale che provvederà a darne comunicazione alle parti.
Così deciso in Catania nella camera di consiglio del giorno 22 ottobre 2009 con l'intervento dei Magistrati:


Vincenzo Zingales, Presidente
Salvatore Schillaci, Consigliere
Francesco Bruno, Primo Referendario, Estensore


L'ESTENSORE

IL PRESIDENTE
 

DEPOSITATA IN SEGRETERIA
Il 27/10/2009
IL SEGRETARIO

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agb
«Vivere con immensa e superba imperturbabilità; sempre al di là» (Nietzsche)
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