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 Miracolo a Sant'Anna
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Biuso
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Inserito il - 19/10/2008 : 11:05:10  Mostra Profilo  Visita l'Homepage di Biuso Invia a Biuso un Messaggio Privato  Rispondi Quotando
Spike Lee
Miracolo a Sant'Anna
(Miracle At St. Anna)
Con: Laz Alonso (Hector), Omar Benson Miller (Sam Train), Matteo Sciabordi (Angelo), Michael Ealy (Sergeant Bishop Cummings), Pierfrancesco Favino (Peppi Grotta), Malcolm Goodwin (Higgins), John Turturro (Detective Antonio 'Tony' Ricci), Valentina Cervi (Renata), Omero Antonutti (Ludovico)
USA-Italia 2008





Incipit: New York 1984, un anziano impiegato delle poste spara a un cliente che si trova casualmente davanti a lui. Finale: quello stesso impiegato in un'isola tropicale (!!) con un busto rinascimentale e un vecchio amico che non vedeva da decenni. Nel mezzo il (lungo) racconto di un momento della guerra civile sull'Appennino toscano, con la strage di Sant'Anna di Stazzema e le vicende di quattro soldati neri della divisione "Buffalo" lasciati dai propri comandi (bianchi) al di là delle linee nemiche.

In questa cornice narrativa, il film -ispirato al romanzo di James McBride- inserisce la vicenda di Angelo, un ragazzino scampato alla strage di Sant'Anna. Il bambino deve la sua sopravvivenza a due soldati: uno tedesco che preferisce disertare pur di non farsi complice del massacro e uno statunitense, «gigante di cioccolato». Come spesso in Lee, i ripetuti scontri armati, il drammone sentimentale (a volte davvero strabordante), l'accusa di razzismo congenito rivolta alla società americana, si fondono in un film che vuole essere del tutto spettacolare. E tuttavia il tema del “miracolo” è affrontato in modo non banale e il risultato mi è parso complessivamente interessante, soprattutto per l'efficacia di alcune riprese, in specie quelle della strage dei civili di Sant'Anna e dell'avanzata dei soldati sul fiume Serchio.
Per quanto riguarda la polemica storiografico-politica, penso che sia fuori luogo. Che appaiano dei soldati tedeschi “normali” e intrisi di pietà, degli ufficiali statunitensi ottusi e senza scrupoli, dei fascisti-partigiani dediti al doppio gioco, mi sembra sia soltanto un riconoscimento di ciò che accade in guerra, nel 1944 come nel 1916 oppure oggi in Iraq...A meno che non si voglia che al cinema la storia sia sempre raccontata alla John Wayne, attore feticcio della propaganda culturale degli USA e che non a caso compare in una delle sequenze iniziali del film.


agb
«Senza la musica la vita sarebbe un errore» (Nietzsche)
«La filosofia è la musica più grande» (Platone)
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