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Cateno
2° Livello
 
Città: Regalbuto
169 Messaggi |
Inserito il - 28/07/2004 : 10:13:56
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Scusate la lunga assenza, ma ero in vacanza (mi sono divertito parecchio!) Saluto e abbraccio nuovamente tutti e vi dico che il pensiero del forum non mi ha abbandonato neanche in vacanza. Perciò ringrazio il prof Biuso e gli altri che hanno reso possibile questo forum. Grazie a tutti davvero. è una cosa magnifica! Comunque...
Avete letto l’ultimo romanzo di Eco? Per chi non l’avesse letto dirò questo: “La misteriosa fiamma della regina Loana” è un romanzo della memoria. Bof, direte, ce n’è a bizzeffe! E poi, aggiungeranno alcuni, dopo Proust che si può fare? Il fatto, però, è che il romanzo in questione è rilevante per almeno due motivi: 1) al protagonista viene a mancare la memoria episodica o autobiografica; 2) il corpo assume notevole rilievo, capace com’è di ricordare cose che la mente non sa più. Quanto al primo punto, Eco inventa la storia di un tale che in seguito ad un incidente ricorda alla perfezione l’infanzia di Alfieri ma non la propria, recita a memoria D’Annunzio ma non riconosce sua moglie. Questo perché ha conservato intatta la memoria semantica, la prima a formarsi nel bambino e grazie alla quale il bambino stesso se oggi vede un Pastore Tedesco e gli dicono che quello è un cane, domani vedendo un Mastino Napoletano potrà indicarlo come cane. Però il bambino potrà non ricordare che oggi ha visto un cane! Questo perché non ha ancora sviluppato la memoria autobiografica, quella strettamente individuale che coinvolge affetti, emozioni, esperienze di vita personali. Il secondo punto riguarda questo: a causa della suddetta forma di amnesia, il protagonista non ricorda come si chiama e il medico allora gli dice di firmare “senza pensarci, come su un assegno” e magicamente le mani del protagonista “sanno” il nome giusto, ricordano il nome e lo scrivono nel modo giusto. Inoltre una sera nel letto con la “sconosciuta” moglie, egli sfiora con una mano il seno di lei in una carezza e quindi fanno l’amore; la scena è tale da far credere che l’intero corpo “riconosca” la moglie. Per di più l’occhio e la mano guideranno il novello smemorato di Collegno (riferimento non casuale) alla riscoperta di pagine di libri dell’infanzia adesso ignoti. Insomma, per dirla con il prof. Biuso, la mente può anche dimenticare ma il corpo no. A proposito, il prof. ha avuto parole di fuoco per Eco in altri contesti (se non vado errato). Cosa ne pensa, prof., di Eco come narratore? Io lo apprezzo moltissimo. E voi, colleghe e colleghi, che ne pensate di tutto ciò?
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Biuso
Amministratore
    
Città: Catania/Milano
2900 Messaggi |
Inserito il - 28/07/2004 : 20:20:31
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Grazie a te per l’apprezzamento e soprattutto per l’attiva presenza sul forum.
Da quanto racconta Cateno, il libro di Eco sembra davvero un trattato sulla memoria e sulle sue diverse forme –episodica, semantica, autobiografica, procedurale…(tutte espressioni, comunque, della memoria a lungo termine, diversa da quella a breve)- ma la memoria più solida sembra proprio quella di…Cateno, che ricorda così bene il modo in cui a lezione abbiamo impostato la questione. E lo ringrazio per aver portato un’ulteriore conferma all’ipotesi che il corpo non dimentichi nulla.
Quanto a Eco, forse sto perdendo la mia di memoria (sigh!) ma non ricordo esattamente quando e in che modo avrei « avuto parole di fuoco» nei suoi confronti. Comunque, del narratore Eco ho apprezzato, come moltissimi, Il nome della rosa per la leggerezza e l’efficacia con le quali affronta complesse questioni filosofiche: dalla concezione aristotelica della commedia al nominalismo moderato di Occam, dalla struttura labirintica dello spazio/mente al coacervo delle eresie medioevali. La trama, poi, avvince dall’inizio alla fine.
Molto meno riuscito mi è parso Il pendolo di Foucault, perché è un romanzo a tesi, perché è confuso, per l’eccesso delle digressioni. Ho letto anche L’isola del giorno prima (trama forzata, disordine del narrato, didascalicità di molte pagine) e da allora ho deciso di lasciar stare l’Eco narratore per concentrarmi –ogni volta che mi serve- sull’Eco saggista…
agb verso la luce -l'ultimo tuo movimento un giubilo di conoscenza -l'ultimo tuo accento (Nietzsche) |
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digiu
1° Livello

97 Messaggi |
Inserito il - 28/07/2004 : 20:23:44
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quote:
A proposito, il prof. ha avuto parole di fuoco per Eco in altri contesti (se non vado errato). Cosa ne pensa, prof., di Eco come narratore? Io lo apprezzo moltissimo. E voi, colleghe e colleghi, che ne pensate di tutto ciò?
Sempre che possa interessarti il mio parere, molto meno autorevole di un lettore di professione quale è il Moderatore, dico che nutro per l'Eco studioso una stima smisurata; leggendo i suoi trattati di semiotica posso ammettere di aver ampliato le mie seppur modeste facoltà mentali. Oltre che grande studioso e acuto saggista lo ritengo altresì un brillante narratore; mi pare che i suoi romanzi siano frutto di astuti marchingegni, ingranaggi che peschino nel torbido della Storia e conducano il lettore nelle sgrinfie della bestia più famelica che il lettore stesso - per tradizione - rifugge. La "bestia famelica" sarebbe la narrativa architettata a tavolino, congegno meccanico prodotto talvolta anche con qualche scopiazzatura, ma comunque sempre funzionante. Naturalmente il mio è un giudizio molto personale, nel senso che comprendo bene la posizione di quanti lo trovino noioso o "difficile". In ogni caso ritengo l'Eco studioso un intellettuale a tutto tondo, uno tra quelli che tiene alto il nome degli scienziati italiani nel firmamento delle menti superiori. Scindo questo giudizio dall'Eco politico, temo sia disdicevole per uno scienziato parteggiare in un'arena che non vede vincitori, in cui dominano ipocrisia e falsità. 
g.
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Clizia
Nuovo Utente
Regione: United Kingdom
Città: Catania
7 Messaggi |
Inserito il - 29/07/2004 : 06:49:23
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Ho divorato l'ultimo romanzo di Eco in due notti e, perdonate la hybris mattutina, ho avuto le stesse reazioni di Asor Rosa: ridevo a crepapelle da sola. Ridevo, canticchiavo gli stralci riportati (ho scoperto di conoscere, quasi a livello inconscio, parecchie canzonette del dopoguerra!) e non riuscivo a smettere di leggere. A settembre dovrei conoscere l'autore: spero che non mi deluda!
«Si comportava da idiota sperando di avere un biografo come Dostoevskij.» ("Mirabiblia" docet) |
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