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giovedì 28 marzo 2024 ore 20:20:03
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 Onora il padre e la madre

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 26/03/2008 : 13:29:13
Sidney Lumet
Onora il padre e la madre
(Before the devil knows you're dead)
USA 2007
Con: Philip Seymour Hoffman (Andy), Ethan Hawke (Hank), Albert Finney (Charles), Marisa Tomei (Gina), Amy Ryan (Martha Hanson)





Andy e Hank sono due fratelli con uno stile di vita molto diverso ma ugualmente disordinato e dispendioso. Il maggiore è metodico e sa ben nascondere le proprie truffe finanziarie e la tossicodipendenza; il secondo appare fragile, senza soldi, un fallito, come tutti lo definiscono. Per risolvere i problemi di danaro, Andy propone al fratello una rapina facile e senza rischi nella gioielleria dei genitori. Ma l'imperizia di Hank, la potenza del caso (un camion che nasconde l'ingresso del negozio...), la hybris del progetto, innescano un fatale meccanismo di morte, nel quale i diversi personaggi si muovono spinti dall'odio.

Prima che il diavolo sappia che sei morto è il titolo originale, un'espressione irlandese che si usa nei brindisi augurali. E qualcosa di demoniaco pulsa nelle volontà dei personaggi, nel loro bisogno di ricchezza, negli amori. Con un linguaggio asciutto fino al gelo, con un montaggio sapiente nel quale il flash-back diventa un punto di vista, Lumet trasforma in immagini la convinzione che «il mondo sia un luogo malvagio». La scena conclusiva è la più densa, quella che racchiude la misura greca di questa tragedia. Alla quale gli attori, a cominciare dal camaleontico Hoffman, offrono la verosimiglianza della vita stessa.


agb
««Per lætitiam...intelligam passionem qua mens ad majorem perfectionem transit»
(Spinoza, Ethica, III, XI, Scholium)
2   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
Cateno Inserito il - 29/04/2008 : 15:22:29
A me non è piaciuto molto; anzi devo dire che i continui flash-back dopo i primi due mi sono sembrati superflui e un po' pesanti. Certo, la "banalità" del male rifulge bene, ma m'è parso che il film delle tragedie greche (a cui pure m'ha fatto pensare) avesse la struttura ma non la potenza.
Uno dei fuochi del film m'è sembrato essere il danaro, che costantemente faceva la sua comparsa e scomparsa, scnadendo le relazioni e gli affetti tra i personaggi.
Insomma, un film significativo, ma che a volte presenta, a mio avviso, lunghi momenti di vuoto in cui mi sono chiesto: "ma perché devo guardare tutto ciò?".

Finché non lo fai tuo,/ questo "muori e diventa",/ non sei che uno straniero ottenebrato/ sopra la terra scura. (J. W. Goethe)
mario g Inserito il - 03/04/2008 : 17:27:39
Per me capolavoro!
Più o meno a livello di Million dollar baby, ma con la cattiveria che l'inferno non deriva da un crudele destino ma solo da azioni umane... inique sì, ma in fondo banalotte, meschine... un "si fa 'na piccola porcheriola innocua e poi semo a posto", quasi da Sordi a secco di gag...
E qui sta la dimensione tragica della storia: fatto il primo passo scellerato, tutto il resto consegue quasi meccanicamente, senza che i meschini possano più fermare il meccanismo mortale.
Se il genere giallo può offrire una sua visione 'morale', la si trova qui come nei romanzi di Scerbanenco: il crimine non è fatto dai superprofessionisti, dai serial killer geniali, da sparatutto sovrumani. No, ahinoi è fatto da pezzi di merda come noialtri, con pochi scrupoli e pure qualche buona intenzione... di cui purtroppo il mondo è fittissimo.
Alégria

mario gazzola

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