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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
Biuso Inserito il - 11/10/2008 : 15:28:07
Teatro Studio - Milano
Ritter/Dene/Voss
di Thomas Bernhard
Traduzione di Eugenio Bernardi
Con: Massimo Popolizio, Maria Paiato, Manuela Mandracchia
Musiche di Paolo Terni
Regia di Piero Maccarinelli
Fino al 19 ottobre 2008





Vienna. Casa di gente ricca. Due donne discutono del ritorno del fratello Ludwig dallo Steinhof, il manicomio della città, l'unico luogo dove quest'uomo abbia la sensazione di essere libero. Nel dialogo tra di loro e poi nel pranzo comune dei tre affiorano le passioni ancor vive e quelle spente, il ricordo e l'odio per i genitori e la loro ancora tangibile presenza. La follia di Ludwig consiste nel sarcasmo e nell'aggressività con le quali disprezza le vite dei suoi congiunti. Dene, la sorella maggiore, esprime una venerazione sconfinata per il fratello filosofo, logico, matematico -figura ispirata chiaramente a Wittgenstein-, l'altra lo accusa di volerle soltanto sottomettere e sfruttare. Nei loro comportamenti concreti, tuttavia, Dene mostra una volontà di prevaricazione sottile, tenace e perdente mentre Ritter è la vera complice di Ludwig.

Ancora una volta -come nel romanzo Il nipote di Wittgenstein (1982, trad. it. Adelphi)- Vienna, il suo grande filosofo, i medici ignoranti e avidi, le ipocrisie sociali, il danaro, la musica, assumono la cadenza grottesca e visionaria di un dipinto di Bosch. I dialoghi alternano senza requie la banalità del vivere e l'abisso delle domande che solo la filosofia può porre.
Le scene di Carmelo Giammello restituiscono la maniacale grandezza di un interno alto borghese e nello stesso tempo descrivono la deformazione prospettica delle menti che lo abitano. La regia è attenta a far emergere le sfumature dello spartito drammaturgico. L'interpretazione è eccellente. Condizione fondamentale, quest'ultima, poiché Bernhard scrisse nel 1984 il testo pensandolo proprio per i tre attori Ilse Ritter, Kristen Dene e Gert Voss che danno il titolo al dramma. Uno spettacolo classico e insieme dirompente.



agb
«Senza la musica la vita sarebbe un errore» (Nietzsche)
«La filosofia è la musica più grande» (Platone)

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