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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
hooverine Inserito il - 25/06/2004 : 03:19:37
capita che una hooverina torni a casa di notte, e non sappia nemmeno premere accuratamente i tasti senza schiacciarne due o tre alla volta. capita che si faccia delle domande; che rilegga il racconto che ieri ha cercato di mettere in piedi mentre era al lavoro (chiamiamolo lavoro, su, tre ore al pomeriggio in compagnia di un uomo piacevole), e che si domandi se l'autobiografismo sia effettivamente volgare, o se non sia, diciamo, una necessità. hooverina vorrebbe anche accendere una sigaretta, ma deve risparmiare lucidità per scrivere queste quattro parole. hooverina ha paura della noia (che è la principale nemica dell'ispirazione), hooverine ha paura di aver scritto l'ennesima cazzata. hooverine si chiede quanto abbia desiderato diventare quello che si dice una "scrittrice", e prova a quantificare quanto poco abbia fatto in tutta la sua vita per diventarlo. hooverina chiede agli altri utenti del forum se e come anche loro si sono trovati impotenti e spaventati di fronte al foglio. se anche loro hanno mai avuto paura di essere l'ennesimo scrittore della domenica.
hooverina saluta tutti, ascolta i king crimson e cat power, diventa improvvisamente triste, molto triste. va a letto, ma ha paura. e si dice che sta sbagliando tutto.

7   U L T I M E    R I S P O S T E    (in alto le più recenti)
cleope Inserito il - 10/08/2004 : 17:39:01
quote:

Conosci già la mia posizione, hooverine. Qui mi limito a riportare un passaggio del vecchio Walt che dovrebbe/potrebbe fare al caso tuo:

“Oh me! Oh vita! di queste domande che ricorrono,
Degli infiniti cortei senza fede, di città piene di sciocchi,
Di me stesso, che sempre rimprovero, (perché chi più sciocco di me e chi più senza fede?)
Dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida camminare a fatica attorno a me,
Dei vuoti e inutili anni degli altri, io con gli altri legato in tanti modi,
La domanda, ahimè!, così triste ricorre – Che cosa c’è di buono in tutto questo, Oh me, Oh vita?

Risposta
Che tu sei qui – che la vita esiste, e l’identità,
Che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuire con un tuo verso.
(W. Whitman)

Aspett(iam)o con impazienza i tuoi (nuovi) scritti, Uverina.

------------------------------
Et ignotas animum dimittit in artes.
(Ovidio, Metamorfosi, VIII, 18)




Mi era sfuggito questo post, e questa risposta di eros G. che cita una poesia che adoro...
hooverina, se ti consola leggo sempre con impazienza tutto quello che scrivi, sia sul tuo blog sia sui vari forum "rezzonici" affiliati. Sai, posso essere più o meno d'accordo con quanto scrivi, ma il tuo stile pungente e schietto non mi delude mai.
Per questo avrei una gran voglia di leggere quel che scrivi, e di capire perché ti crucci così...

Azzurra Inserito il - 05/07/2004 : 00:35:03
quote:
hooverina chiede agli altri utenti del forum se e come anche loro si sono trovati impotenti e spaventati di fronte al foglio


Cara hooverine, vorrei consigliarti di leggere questa poesia di Fernando Pessoa, tratta dalla raccolta "Il violinista pazzo":

"Nella mia mente è sopita una poesia
che esprimerà la mia anima intera.
La sento vaga come il suono e il vento
eppure scolpita in piena chiarezza.
Non ha strofe, verso nè parola.
Non è neppure come la sogno.
E' un mero sentimento, indefinito,
una felice bruma intorno al pensiero.
Giorno e notte nel mio mistero
la sogno, la leggo e riprovo a sillabarla,
e sempre la parola precisa è sul bordo di me stesso
come per librarsi nella sua vaga compiutezza.
So che non sarà mai scritta.
So che non so che cosa sia.
Ma sono contento di sognarla,
e una falsa felicità, benchè falsa, è felicità".

Il vero viaggio di scoperta non consiste nello scoprire nuove terre, ma nell'avere nuovi occhi (M.Proust)

Edited by - annie on 05/07/2004 00:37:00
Ang Inserito il - 30/06/2004 : 22:59:18
già che ci siamo, se il tuo cruccio è poi l'autobiografismo, ci sarebbe da dire:

1) è facile perdere la misura con testi di narrativa più o meno autobiografica.

2) comunque se te lo senti, se è quello di cui ha impellenza, se credi che sia interessante anche per un terzo, un estraneo, fallo.
come ben saprai ci sono fior di scrittori che con l'autobiografia ci vanno giù alla grande. paolo nori, e poi aldo nove con amore mio infinito che fa un esercizio di autobiografia, come dire, sublimata. anche il bravo morozzi fa autobiografia. anche matteo b. bianchi fa autobiografia. Silvia Ballestra, poi, compare in prima persona in quel capolavoro che è il libro sulle gesta dei 4 Antò.

insomma, alla grande!

eros g. Inserito il - 27/06/2004 : 11:33:15
Conosci già la mia posizione, hooverine. Qui mi limito a riportare un passaggio del vecchio Walt che dovrebbe/potrebbe fare al caso tuo:

“Oh me! Oh vita! di queste domande che ricorrono,
Degli infiniti cortei senza fede, di città piene di sciocchi,
Di me stesso, che sempre rimprovero, (perché chi più sciocco di me e chi più senza fede?)
Dei poveri risultati di tutto, della folla che vedo sordida camminare a fatica attorno a me,
Dei vuoti e inutili anni degli altri, io con gli altri legato in tanti modi,
La domanda, ahimè!, così triste ricorre – Che cosa c’è di buono in tutto questo, Oh me, Oh vita?

Risposta
Che tu sei qui – che la vita esiste, e l’identità,
Che il potente spettacolo continua, e che tu puoi contribuire con un tuo verso.
(W. Whitman)

Aspett(iam)o con impazienza i tuoi (nuovi) scritti, Uverina.

------------------------------
Et ignotas animum dimittit in artes.
(Ovidio, Metamorfosi, VIII, 18)
Biuso Inserito il - 26/06/2004 : 19:23:10
Il mondo è un foglio sul quale scriviamo le nostre vite, tutti. Ma qualcuno sente il bisogno di un’altra forma con cui scandire l’esistenza. Attraverso segni che dicono pensieri, fatti, oggetti, memorie, attese. La scrittura è l’evento più sacro che ci sia nell’universo perché produce i significati, vince l’assurdo, salva il tempo. La scrittura è la vita che culmina e che rimane.

Anche per questo, hooverine, non temere il bianco del foglio (è come il bianco della luce che raccoglie in sé ogni colore) e non temere il nero che lo incide con le tue parole e con la vita da cui nascono. Quei segni sono –in ogni caso- il geroglifico della tua natura, che svela a te stessa ciò che sei e lo svelerà sempre a chi li leggerà. Stai tranquilla, quindi. La scrittura è densa come l’azzurro di questi giorni ma anche lieve come le nuvole che lo attraversano.

E, se vuoi, fammi o facci leggere quei segni. Aiuteranno a capire meglio il palinsesto della tua persona. In ogni caso, grazie del tuo bellissimo -anche per la sua sincerità- intervento. Ha reso più prezioso questo spazio.

agb
L'ultima trama tesserai di luce
(anonimo)
digiu Inserito il - 25/06/2004 : 21:18:27
quote:
hooverina chiede agli altri utenti del forum se e come anche loro si sono trovati impotenti e spaventati di fronte al foglio. se anche loro hanno mai avuto paura di essere l'ennesimo scrittore della domenica.


Penso che chiunque abbia nutrito l'amore per i libri in un qualche periodo della sua vita, abbia provato pure a cimentarsi almeno una volta con la scrittura. Raccontini alcuni, poesie altri, in qualche misura tutti ci abbiamo provato.
Va da sé che solo una bassissima percentuale di costoro desiderava in cuor suo scrivere per rivelare il proprio talento; per la maggior parte infatti scrivere è la maniera più diretta per affermare la propria personalità, una propria idea che da un foglio bianco trae forma, colore e ispirazione.
Sovente, però, la scrittura diviene una pratica molto stressante. Ciò che mi ha sempre frustrato nel mio rapporto col foglio bianco è stato il momento della rilettura. Dopo aver scritto pagine fitte, poi riposte nel cassetto, era il tempo a fare il resto: a distanza di giorni sarebbe stato sufficiente ch'io le avessi riprese in mano, perché esse non vedessero la luce del giorno seguente. Tutto ciò che usciva dalla mia penna era davvero una porcheria!
Un giorno, infine, mi capitò di vedere un film (non starò qui a raccontare quale importanza capitale dia alle pellicole che penso mi abbiano cresciuto ed istruito molto più che la scuola); non era un film sulla scrittura, ma verso la fine uno scrittore pronunciava una battuta in cui alludeva alla magia del saper raccontare: affinché questa magia abbia luogo, diceva, occorre sapere quali bottoni spingere, altrimenti non accade nulla.
Frequentavo il liceo al tempo, non ero certo un bambino, perciò non saprei spiegare le ragioni di una tale ottusità: occorreva forse la battuta di un film per capire una realtà elementare come quella? Non so, però me ne convinsi.
Da allora il mio rapporto con la scrittura è divenuto molto più sereno; so di non possedere talenti o numeri da scrittore semplicemente perché non so raccontare. Così mi limito ad usare la parola scritta con amore infinito e con rispetto, a farmene consumatore accanito sapendo che mai le mie dita potranno partorire qualcosa che valga la pena di essere letto, senza per questo sentirmi una nullità.


quote:
hooverina saluta tutti, ascolta i king crimson e cat power, diventa improvvisamente triste, molto triste. va a letto, ma ha paura. e si dice che sta sbagliando tutto.


Non so se le mie righe potranno renderti d'umore più lieve: sapere dei fallimenti altrui in casi come questo certamente non è consolante. Inoltre se il tuo desiderio è diventare qualcuno con la scrittura, non sarà l'afasia di un momento a farti cambiare idea. Tutti noi conosciamo i nostri mezzi.
Alberto sostiene che vivere la felicità sia un dovere, in parte condivido, in parte penso che la tristezza serva e che possa essere ispirazione per nuovi moti d'orgoglio.
Personalmente in quei momenti carico un buon tabacco nella mia radica e se ho voglia attacco un dvd, possibilmente di un buon film...salto subito fino alle sequenze che amo e le riguardo tre quattro volte, alternate in italiano e in lingua per apprezzarne ogni sfumatura. Il segreto è non mettere mai Kubrick!

Naturalmente ottimi succedanei sono la musica e i libri e ciascuno poi in certi momenti si arrangia come può, c'è anche chi ricorre alla corda. Una cosa è certa, l'autobiografismo è molto volgare, pensare di stare sbagliando tutto è un pensiero molto ricorrente a quest'età, ma si va sempre avanti...e poi si capisce che è tutta colpa di Hoolywood.


a presto hooverine, abbi fiducia nel silenzio.
g.


Ang Inserito il - 25/06/2004 : 16:59:48
hei hooveriina crimsoniana/catpoweriana,
perché non me la fai leggere, 'ste cose che scrivi?

ang, uno scrittore della domenica tra i più domenicali che ci siano.


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