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 Alcune considerazioni sull'arte e il tempo

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V I S U A L I Z Z A    D I S C U S S I O N E
JoeSerpe Inserito il - 15/05/2010 : 16:09:52
Alla fine della prima metà dell'ottocento, come sappiamo, i più avanguardisti tra gli artisti occidentali erano ossessionati dal desiderio-necessità di rappresentare la realtà "così com'è": in pittura nacque il realismo. Ma presto ci si rese conto che è impossibile rappresentare la realtà oggettivamente. A consolidare questa convinzione di non-rappresentabilità oggettiva contribuirono le misurazioni scientifiche attraverso il fotometro dimostrando che i colori sono soltanto una costruzione del nostro cervello che non ha una rispondenza nella realtà in sé: le scoperte scientifiche dimostrarono che i colori (e dunque la luce) non sono altro che una porzione abbastanza limitata delle onde elettromagnetiche e che le differenze di colore non sono altro che differenti lunghezze d'onda.

In particolare un articolo apparso sulla "Revue de deux mondes" nel 1857 chiariva definitivamente come qualsiasi modo di rappresentazione pittorica non potesse avanzare alcuna pretesa di oggettività essendo sempre e comunque una convenzione. Fu così che iniziò a nascere l'idea di rappresentare la realtà non più "così com'è", ma "così come ci appare". Da questa concezione dell'arte derivano movimenti come quello macchiaiolo in Italia o l'impressionismo in Francia. E dunque l'impressionismo va considerato come ulteriore evoluzione del realismo, e non come movimento antitetico al realismo: l'impulso creativo di fondo è sempre lo stesso: rappresentare la realtà nella maniera più oggettiva possibile, essendo oramai del tutto chiarita l'impossibilità di rappresentare la cosa in sé, ci si concentra sul fenomeno.

Gli impressionisti, in questo tentativo di rappresentazione oggettiva della realtà, si accorgono presto che rappresentarla "così come ci appare" significa fare i conti con l'impossibilità di bloccare l'attimo: iniziano ad interessarsi alla rappresentazione del tempo. I loro quadri sono il tentativo di rappresentare non l'attimo congelato - che è un'astrazione mentale - ma bensì il momento di passaggio tra un attimo e il successivo. Ciò è evidente in moltissime tele impressioniste ed è evidentissimo in quasi qualunque tela di quello che è l'impressionista per antonomasia: Monet.

Ma è proprio dall'impressionismo francese che prende le mosse un altro artista che compie una nuova rivoluzione: Cézanne. Fu lui a sostituire il termine "impressione" con il termine "sensazione". Non più la realtà "così come ci appare", dunque, ma bensì la realtà "così come la sentiamo". Con lui si è capito definitivamente che non sono i sensi, non l'occhio, ma è la mente che fornisce l'immagine della realtà.
Col Cézanne maturo si ritorna alla stabilità della forma, via via si abbandona quell'instabilità della pittura tipicamente impressionista per tornare ad un apparente ri-consolidamento della materia e dell'attimo, Cézanne usa una rigida impostazione geometrica, che diventa un mezzo espressivo, un metodo di ricerca, ma forse anche un rifugio dall'angoscia dell'ineffabilità del reale che sempre lo perseguita. Ad ogni modo oramai si è pienamente consapevoli che la stabilità è soltanto un'astrazione della mente.

In conclusione: via via che gli artisti tentavano di approfondire sempre di più la conoscenza della realtà, e dunque della mente, prendevano sempre più conoscenza dell'inderogabilità del tempo: il tempo che continua a scorrere anche dentro l'attimo. Il tempo che non si può immortalare.


Cito da una lettera di Cézanne:

Tutto quello che vediamo, non è vero?, si dilegua. La natura è sempre la stessa, ma nulla resta di ciò che appare. La nostra arte deve dare il brivido della sua durata, deve farcela gustare eterna. Che cosa c'è dietro il fenomeno naturale? Forse niente, forse tutto. Dunque io intreccio queste mie mani erranti. Prendo a destra, a sinistra, qui e là, dappertutto, i suoi colori, le sue sfumature, li fisso, li accosto tra loro, e formano linee, diventano oggetti, rocce, alberi, senza che io ci pensi. Assumono un volume.

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